Regia di Laurent Bouhnik vedi scheda film
Prima di offrire un prestigioso posto di lavoro, un dirigente vuole conoscere il canditato un po' meglio. Il suo vicino, un tipo impiccione e invadente, si immischia nella situazione per aiutarlo a far bella figura. Ma la "recita" si rivela assai problematica.
E' un film veloce, leggero, moderatamente comico, ma non frivolo o senza contenuti. Secondo me la sceneggiatura da una parte punta il dito contro la mania tutta moderna dell'apparire, del piacere a tutti, dell'attirare l'approvazione generale; non per nulla nascono come funghi società o privati che offrono consulenze sul come apparire meglio. Dall'altro lato, il film dà anche qualche pizzicotto al dirigente aziendale che deve assumere il nuovo responsabile di settore. Se certi criteri sono condivisibili e forse anche ovvi, altri non lo sono affatto, e anzi denotano un certo cinismo e furberia da parte di chi deve assegnare un posto. E, persino la disonestà viene ammessa "in certi casi" (il discorso sull'utilità delle bustarelle).
Neppure lui fa una figura troppo bella, perché più di una volta offende e umilia la moglie davanti agli altri solo per scaricare la rabbia o i nervi, o peggio per compiacere l'interlocutore.
*** ATTENZIONE, ANTICIPAZIONI! ***
Mentre Gerard, istigato dal vicino "esperto" di immagine, fa di tutto per apparire un altro per piacere di più a chi lo deve assumere, prende una serie di cantonate che rivelano l'inutilità delle sue manovre. Non solo fa finta di essere colui che non è, rivelandosi quindi goffo e impacciato, ma pure nasconde gusti e passioni che invece piacerebbero a chi gli sta per offrire un contratto di lavoro. E questo per presunzione di sapere in anticipo cosa penserà l'altro. Finge di essere uno bellimbusto snob, che si crogiola collezionando quadri di arte moderna, mentre nasconde la passione per i trenini elettrici. Eppure al giorno d'oggi gli "esperti di immagine" vanno per la maggiore, e ci sono tante persone che appaiono in pubblico che vi si rivolgono; ma contestualmente nascondono la loro vera personalità.
Insomma, è una commediola non perfetta, ma diretta con quel tanto che basta, arguta e non banale. Gli attori principali fanno il loro, tuttavia segnalo un ruolo collaterale ma azzeccato, anche per l'interpretazione dell'attrice: cioè quello della portinaia col marito in galera, che quindi cerca di rifarsi, o di sfogarsi, col primo (mal)capitato. Anche il marito è un tipo molto credibile.
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