Regia di Fernando González Molina vedi scheda film
Un buon thriller spagnolo, capace di creare interesse e tensione, con ritmo in crescendo. Nulla di particolarmente originale, ma il film è ben girato e vanta una ottima protagonista. Voto 7 (togliendo un punticino per una scena un po' superflua).
Le atmosfere sono quelle giuste.
Il ritmo è buono, nonostante la durata del film: anzi, il regista riesce a creare un crescendo di tensione che è appropriatissimo per il genere e rende piacevole la visione.
La vicenda intriga fin dall'inizio e il film di lascia seguire con interesse, pur non essendoci nulla di particolarmente originale: volendo, i vari aspetti del film sono facilmente rintracciabili nella letteratura thriller. Resta però che nel cinema non è facile inventare qualcosa di nuovo (vedi il cinema hollywoodiano attuale che sembra soltanto riciclare), quindi non c'è nemmeno tanto da lamentarsi quando comunque il lavoro è professionale e il film funziona.
Molto buona anche la prova della protagonista, con Marta Etura capace di dare parecchia umanità al proprio personaggio.
Finale buono, per quanto anch'esso non totalmente sorprendente (evitando ogni spoiler, quanto accade me lo ero abbastanza immaginato, ma probabilmente leggo troppi thriller io e ormai poche cose mi sorprendono).
Dò un 7 e non un 8 per un unico motivo: la scena della lettura delle carte. Per quanto anch'essa ben girata (con la colonna sonora in crescendo che non è per niente male), l'ho trovata come minimo folkloristica.
Detto ciò, con tanta spazzatura che si vede nel cinema recente (in generale, non solo per quello hollywoodiano da me citato), questo film spagnolo si lascia apprezzare.
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