Trama
Figura di spicco della scena letteraria e mediatica francese, Jean-Etienne Fougerole è un intellettuale umanista sposato con una ricca ereditiera sconnessa dalla realtà. Mentre promuove in tv il suo nuovo libro in cui invita ad accogliere in casa chi ne ha bisogno, il suo avversario lo sfida a mettere in atto nella realtà ciò che ha scritto nel volume. Preso alla sprovvista e determinato a non perdere la faccia, Jean-Etienne accetta la sfida, mettendo a dura prova la sua stessa esistenza.
Approfondimento
BENVENUTI A CASA MIA: ACCOGLIERE L'ALTRO
Diretto da Philippe de Chauveron e sceneggiato da Guy Laurent e Marc de Chauveron, Benvenuti a casa mia racconta la storia di Jean-Etienne Fougerole, una figura della scena letteraria e mediatica francese che ha sposato una ricca ereditiera totalmente sconnessa dalla realtà. Intellettuale umanista, Fougerole è alle prese con la promozione del suo nuovo romanzo in cui invita i più abbienti ad accogliere i bisognosi nelle loro case. Per tale ragione, durante un dibattito televisivo, un suo acerrimo avversario lo sfida a mettere in atto i propositi di cui egli stesso parla. Con le spalle al muro, Jean-Etienne accetta la sfida per non perdere la faccia e accoglie nella sua abitazione lo zingaro Babik, mettendo alla prova le sue convinzioni e i suoi pregiudizi.
Con la direzione della fotografia di Philippe Guilbert, la direzione artistica di Isabelle de Araujo, i costumi di Florence Sadaune e le musiche originali di Hervé Rakotofiringa (con la partecipazione della Zuralia Orchestra), Benvenuti a casa mia è una commedia che gioca sul tema dell'integrazione e della diversità. "Come in tutte le mie precedenti commedie, gioco con il confronto tra persone e ambienti che non hanno molto in comune. Non si tratta di qualcosa che ho inventato io: le mie commedie trovano ad esempio radici in Francis Veber o in un cinema più drammatico. Far convivere persone che non hanno niente da spartire significa dover gestire scintille, tensioni e colpi di scena. L'idea di base di Benvenuti a casa mia è di Guy Laurent e di mio fratello Marc, che hanno cominciato a scrivere la storia dopo aver visto in televisione uno di quei dibattiti in cui oramai la gente si dice di tutto. Sin da subito, la loro attenzione si è concentrata sulle disavventure di un intellettuale di sinistra obbligato dalle circostanze a prendere in casa un rom. Dopo aver preso in giro il mondo cattolico (e di destra) in Non sposate le mie figlie!, quale migliore occasione per me di deridere anche la sinistra? Ovviamente, sempre senza cattiveria o voglia di vendetta... Sia il notaio Verneuil, il protagonista di Non sposate le mie figlie!, sia l'intellettuale Fougerole sono personaggi che "soffrono" e che, per tale ragione, suscitano empatia. Cinici ma sinceri, si comportano in maniera discutibile ma hanno le loro buone ragioni per farlo!
Ci siamo concentrati in maniera inedita anche su Babik e sui Rom. Bisogna capire che all'interno della comunità Rom esistono molte suddivisioni. Noi abbiamo scelto di raccontare il caso di una famiglia rumena rifugiata in Francia: si tratta di persone che vivono in condizioni molto difficili, che spesso sono costrette a mendicare e che sono stipate in una roulotte. Babik non ha documenti e non può lavorare. Per lui, non si tratta di dover scegliere: è costretto a non lavorare. Per rappresentare al meglio la sua condizione e la sua etnia, ci siamo avvalsi della collaborazione di Sori Mihal, un membro di spicco della comunità rom in Romania", ha spiegato il regista.
Il cast
A dirigere Benvenuti a casa mia è Philippe de Chauveron, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1965, Chauveron si è diplomato nel 1986 all'ESEC di Parigi e ha mosso i primi passi nel mondo del cinema come sceneggiatore sia di cortometraggi sia di lungometraggi. Il suo debutto dietro la macchina da presa… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (5) vedi tutti
Farsa cinematografica insignificante.
commento di gruvierazAlla fine risulta carino in vari passaggi.
leggi la recensione completa di chribio1Il bersaglio è trasversale, si mira al populismo dell' "allora ospitali a casa tua" così come all'ipocrisia tediosa di certi radical chic. Il risultato è riuscito, soprattutto perché il film mantiene quella leggerezza che ci vuole in una commedia divertente.
leggi la recensione completa di silviodifedeUno dei temi attuali più delicati e scottanti, ovvero quello dell'integrazione delle minoranze viene affrontato in maniera ironica, leggera e sarcastica da questa gradevole commedia brillante di critica sociale che può contare sulla simpatia e sul carisma del buon Christian Clavier.
commento di Fanny SallyNonostante abbondino luoghi comuni e personaggi tipici, è una commedia sociale più seria di quel che sembra.
commento di Leo Maltin