Regia di Ate De Jong vedi scheda film
Più che un horror, un fantasty. Scene e contesti paurosi sono limitati e l'atmosfera non è oppressiva e carica di tensione come può essere quella di un film dell'orrore. Nonostante sia stata messa in guardia, una giovane coppia entra in contatto con una demone che rapisce la ragazza, portandola all'inferno. Il ragazzo ha poi un tempo limitato per seguire il rapitore e liberare la donna. Al di là della trama, scontata per svolgimento ed esito, con intreccio e scioglimento sin troppo semplicistici, l'interesse dello spettatore rimane viva per l'intero film, a cagione della vivida rappresentazione dell'inferno che viene data: un deserto assolato costellato di installazioni isolate e popolato da personaggi strampalati, tra i quali anime in pena che non accettano la propria condizione, ed una città, sede del diavolo, una creatura onnipotente, ma, a modo suo, capace di onestà verso i due ragazzi: c'è sempre la curiosità di vedere cosa c'è più avanti. Abbondano simboli e citazioni di precedenti rappresentazioni classiche dell'inferno. Colonna sonora, costumi, ambienti, veicoli ed effetti speciali realizzati senza l'ausilio della computer-grafica (ai quali oggi non siamo più abituati) danno al film un forte sapore di anni '80: gli appassionati di quel periodo non dovrebbero perderlo !
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