Regia di Giacomo Battiato vedi scheda film
Per i personaggi ed anche per il titolo, il film rimanda all'ORLANDO FURIOSO dell'Ariosto («Le donne, i cavallier, le arme, gli amori Le cortesie, l'audaci imprese io canto...»), ma la messinscena, anche a causa di una serie di bellimbusti (uno per tutti: il Ron Moss, reso celebre dall'essere stato il Ridge di "Beautiful") messi là ad impersonare i paladini e i loro rivali, fa pensare più al teatro dei pupi che ai poemi cavallereschi. Per dire dell'accuratezza della sceneggiatura, basti citare il momento della morte di Marfisa, che sostiene di aver messo una pozione nel vino di Ruggiero per farlo dormire e non arrivare all'appuntamento con la morte. Ora, pazienza per i muratori tunisini, che si ubriacano anche per dimenticare la lontananza dal loro paese, ma che un guerriero che sta combattendo la guerra santa si abbandoni al gravissimo vizio (per la religione islamica) del bere è proprio fuori dalla grazia di Allah. Peccato, comunque, perché Giacomo Battiato dimostra di avere un buon senso dello spettacolo e della costruzione scenica.
Troppo chiappona e poco combattiva per impersonare Bradamante. Aridatece Edmonda Aldini dell'Orlando teatral-televisivo di Ronconi.
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