Regia di Shinobu Yaguchi vedi scheda film
Un blackout accidentale ricaccia all'età della pietra una società ormai assuefatta a dar tutto per scontato. Ne seguiamo le tragicomiche conseguenze, tramite un prototipo di famiglia borghese, costretta suo malgrado a lottare per sopravvivere alla fame.
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE - OPENING CEREMONY
Le comodità del vivere moderno si danno ormai per scontate, come acquisite e lo stress quotidiano che in qualche modo ci opprime tutti quanti, ed il rifugiarsi ognuno dentro i propri interessi, ci rende in qualche modo capricciosi, viziati e superficiali nei confronti di tutto ciò che oggi è dato per scontato ed acquisito, ma al contrario un tempo faceva parte della sfida del vivere o sopravvivere.
Quando a Tokyo una mattina una famiglia scopre di essere senza energia elettrica, la scocciatura di dover gettare tutte le scorte alimentari congelate è solo il primo e ancor banale, di un crescendo di problematiche di vita, che si acuiscono man mano che il problema non si risolve, ed l'esigenza di trovare generi alimentari per sopravvivere, diventa l'istinto primario dell'animale carnivoro che è l'uomo nel contesto di una natura in balia delle sue regole primarie, inflessibili ed austere a cui piegarsi.
Passano i giorni ed il persistere del problema catapulta la società in uno scenario da incubo, entro il quale la famiglia decide di lasciate la metropoli per trasferirsi presso il vecchio padre della mamma, un pescatore e contadino certo in grado meglio di loro di affrontare tali primarie esigenze di sopravvivenza.
Sarà un viaggio epocale e drammatico, che trasformerà ognuno dei quattro membri della famiglia, facendo maturare in ognuno di essi la consapevolezza del vuoto interiore che ciascuno si portava dietro dando superficialmente ed ottusamente troppe cose per scontate.
Survival Family, che apre con brio la 19° edizione del FEFF, adotta un insolito stile disinvolto e comico per trattare argomenti per nulla divertenti e banali, e riesce a far riflettere ed insieme a divertire con gags a volte sin dal ritmo esilarante, incentrate sulla superficialità che ci affligge in quanto ingranaggi di un meccanismo sin troppo odiato che spesso diamo troppo per scontato non possa mai arrestarsi o andare in tilt, facendoci precipitare all'età della pura sopravvivenza, ma svuotati degli istinti di base in grado di aiutarci a sopravvivere.
Il film, spesso brillante nel ritmo di dialoghi ironici e ben impostati nell'ambito di quattro personaggi (marito, moglie e due figli adolescenti) ben approfonditi e sfaccettati, eccede un po' troppo nella durata e accusa alcune difficoltà ad arrivare ad una conclusione, ma l'approccio della tematica è trattato con una lucidità innegabile, che non trascura o rinnega l'ironia e la comicità di fondo, che nel costume giapponese spesso assume, come in questo caso, i connotati di una frenetica ossessiva caricaturalita' da marionetta.
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