Poichè l'autore fondatore dello Studio Ponoc, Hiromasa Yonebayashi proviene dallo Studio di Miyazaki, ancora si denotano i caratteri e i mecha Ghibli. Se avesse intrapreso una strada originale e diversa sarebbe stato tutt'altra cosa, perlomeno non ci sarebbe quella sfida a chi ne nota di più.
Mary e il fiore della strega - Mary to Majo no Hana, ideato dal NeoStudio Ponoc e diretto da Hiromasa Yonebayashi (1973), autore fuoriuscito dallo Studio Ghibli e si vede da 1000 e più riferimenti che riportano alla memoria l'intero catalogo dello studio di Miyazaki/Takahata.
La visione scorre fluida, ma pur essendo tratto da La piccola scopa - The Little Broomstick (1971) di Mary Stewart (1916-2014), quindi una novella per bambini, si fa fatica a non distogliere la memoria da tutte le eroine e comprimari e mechadesign, disegnati e usciti dalla fantasia degli autori dello Studio Ghibli. Diciamo che se riuscissimo a "lobotomizzarci" da tali memorie potremmo essere ampiamente soddisfatti e invece, io avrei preferito vedere un tratto e un'idea innovativa e non una continuazione dello Studio Ghibli pur essendo Studio Ponoc.
Però non si può sinceramente dire che non sia da vedere, anzi tutt'altro, la storia di Mary che trova i fiori di voladinotte che fioriscono ogni sette anni, e che infondono il potere di strega, per un tempo limitato alla fine appassiona, pur essendo ispirato e ricordi a mio giudizio L'isola del dottor Moreau -The Island of Dr. Moreau (1896) di H. G. Wells (1866-1946), almeno in parte.
Vediamo come vorrà continuare lo studio Ponoc nelle sue opere successive, che strade vorrà intraprendere, se vorrà effettivamente tagliare questo cordone ombellicale che tiene l'autore Hiromasa Yonebayashi, legato allo Studio Ghibli da dove viene. Diciamo che Mary and the Witch's Flower sia un' opera iniziale come è stato l'episodio VII di Guerre Stellari, quasi replica timorosa, dell'episodio I (III) e che successivamente voglia prendere una strada tutta personale in tutti i caratteri.
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