Inchiesta condotta e galoppata da Antonio Rezza, con una sequenza di interviste a italiani e stranieri coabitanti di Via Padova a Milano, dove per scopi di resa fluida e dinamica del concetto di razzismo, si trovano una moltitudine di incarogniti contro gli stranieri.
Visto in sala al Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, con la presenza di antonio Rezza e Flavia Mastrella.
un' inchiesta giornalistica prodotta dagli autori con la collaborazione della Fondazione Gaetano Bertini Malgarini Onlus.
Si puo dire che per chi conosce Antonio Rezza non c'è bisogno di presentazioni, per chi non lo conosce invece potrei definirlo un genio di intelligenza e apertura mentale, un comico trasgressivo che non ha problemi di mettersi a "nudo". I suoi spettacoli sono un misto di disagio e comicità trascendentale, e come dicono sul loro sito "contro la cultura dell'assopimento e della quiescenza creativa", posso accertare che dopo avere assistito a un loro spettacolo niente sarà più come prima.
Il film inchiesta inizia la sua produzione nel 2011, per descrivere Via Padova multiraziale e multietnica dove esiste un microcosmo di razzismo da parte di chi vi abita. Condotto e galoppato dallo stesso Rezza con interviste fatte ai residenti e alla varia numerosa moltitudine di stranieri, con la collaborazione d'aiuto di un interprete multilingua Adil Bahir, costruito nella stessa forma delle precedenti interviste di Troppolitani con il microfono arrotolato al dito per rendere l'interlocutore in una condizione più naturale possibile, il microfono fa troppo inibizione. Personaggi scelti non a caso in un montaggio del meglio di un razzismo "stronzo" e "cattivo", in una accentuazione naturale quasi caricaturale degli animi degli intervistati, insomma il meglio del peggio di una sequenza (come dicono RezzaMastrella) di una noia infinita dove nel parlare di razzismo si rendono uniformi pure nella metrica della voce. Quindi si prendono nella due giorni di interviste i più incarogniti con chi è diverso, facendone di loro pure un sano sberleffo e presa di giro senza che loro ne siano coscienti tanto sono infervorati nel loro razzismo, tutti disposti a dire la loro su qualcosa che certe volte conoscono a fatica, ed è per questo che il razzismo la maggior parte dei casi va a braccetto con l'ignoranza.
Comunque un bel documentario che parla di una situazione sociale di un luogo, ma ne esistono in ogni città, che personalmente non conoscevo dove ci sono dei momenti divertenti anche se ti viene la paura sconsiderata che ci si possa tramutare in uno di loro, combattivi a parole e codardi nello spirito. Un documento disinteressato da vedere anche se sembra essere stato rifiutato dai più, televisioni comprese che ne hanno oltretutto contribuito pure alla realizzazione, forse per una battuta sull' identità della famiglia che poi fa pure molto ridere insieme a quella dei bambini nani,
Se per qualsiasi motivo viene proiettato, ovunque voi siate non ve lo perdete.
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