Trama
Marina è una giovane cameriera trans che la sera si guadagna da vivere esibendosi come cantante di un piccolo locale dalla dubbia reputazione. Tuttavia, la sua esistenza si complica dopo la morte improvvisa del suo fidanzato, un uomo più grande di lei. L'evento la costringerà a una serie di ostilità da parte delle autorità e della famiglia del suo amato.
Approfondimento
UNA DONNA FANTASTICA: UNA DONNA, SENZA DUBBI DI GENERE
Diretto da Sebastián Lelio e sceneggiato dal regista con Gonzalo Maza, Una donna fantastica racconta la storia di Marina, una giovane cameriera e aspirante cantante, che è innamorata di Orlando e che con lui pianifica il suo futuro. Orlando ha vent'anni più di Marina e possiede una società che si occupa di stampa. Dopo aver festeggiato una sera il compleanno di Marina, Orlando ha un malore improvviso e, sebbene venga trasportato immediatamente al pronto soccorso, muore poco dopo. Invece di confortarla, medici e parenti del defunto iniziano a sospettare di Marina e una detective inizia a indagare per capire quale sia il grado di coinvolgimento della cantante nel decesso. L'ex moglie dell'amato le vieta anche di partecipare al funerale e, come se non bastasse, il figlio dell'uomo la minaccia di mandarla via dall'appartamento che condivideva con Orlando. Il motivo di tanta avversione è semplice: Marina è una transessuale e per la famiglia di Orlando la sua identità sessuale è un'aberrazione, una perversione. Marina è dunque costretta a combattere per se stessa e per i suoi diritti con la stessa forza con cui ha sempre combattuto per divenire una donna complessa, forte, schietta e fantastica.
Con la direzione della fotografia di Benjamin Echazarreta, le scenografie di Estefania Larrain, i costumi di Muriel Parra e le musiche di Matthew Herbert, Una donna fantastica viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Berlino 2017: "Vedo La donna fantastica come un film in cui lo splendore estetico si sposa con il vigore narrativo, la tensione e l'emozione: politonale, multiesperenziale e multiemozionale. Si tratta di una sorta di celebrazione e al tempo stesso di disanima nei confronti del personaggio principale: Marina Vidal. Cosa vedranno gli spettatori quando la osserveranno in azione? Una donna, un uomo o la somma di entrambi? Io vorrei che vedessero un essere umano in grado di cambiare continuamente davanti ai loro occhi... Vorrei che non capissero mai cosa vedono in modo da trasformare Marina in un vortice che attrae lo spettatore, che stimola la sua fantasia e il suo desiderio fino a esplorare i limiti della propria empatia. Come Marina, il film non ha paura di piacere ma cerca di coniugare contenuto e forma in un continuo gioco di apparenze. Ci invita anche a sperimentare sensazioni e sentimenti nuovi in modo da esplorare la nostra elasticità mentale e spirituale.
Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura, la questione "transgender" non era ancora all'ordine del giorno. La gente non se ne interessava e chi aveva deciso di cambiare sesso viveva in una continua condizione di marginalità e incomprensione. In spagnolo, la parola che si usa per riferirsi all'identità sessuale è la stessa che viene usata per definire uno stile narrativo: genere. In tal senso, il film è "trans-genere": passa dal romantico al fantasy, dal revenge movie a un documento sul reale a uno studio di psicologia. Come quella di Marina, anche l'identità del film oscilla, non si ferma mai e non si può ridurre a una sola cosa. Non può nemmeno essere spiegata".
Il cast
A dirigere Una donna fantastica è Sebastián Lelio, regista e sceneggiatore di origine cilena, il cui film di esordio, La sagrada familia, nel 1996 è stato premiato al San Sebastian Film Festival. Con il supporto del Festival di Cannes, nel 2009 ha realizzato la sua opera seconda, Navidad, mentre ha affidato al… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Orso d'Argento per la miglior sceneggiatura a Sebastián Lelio al Festival di Berlino 2017
- Miglior film straniero al Premi Oscar 2018
Commenti (11) vedi tutti
Quello che convince di questo film è il modo tutt'altro che gridato di manifestare la propria approvazione per il modo di essere di Marina. L'ostilità di cui viene fatta oggetto è il frutto di una condizione mentale che fa fatica ad accettare la ricchezza nella diversità sessuale. Un fatto che ci viene raccontato con calcolata discrezione.
commento di Peppe ComuneArgomento interessante e il film comincia bene. Poi però si perde in un'accozzaglia di scene che nulla aggiungono alla storia dove la protagonista vaga senza che si capisca dove vuole andare a parare. Sembra quasi che il regista debba arrivare alla durata concordata col produttore senza sapere come.
commento di Artemisia1593La storia sarebbe anche bella, ma il film in sé è una palla mortale.
commento di IlNinjaUna eccessiva forzatura negli atteggiamenti della protagonista, appesantisce e rende poco credibile la rappresentazione della sua personalità. Non penso per colpa della brava attrice, ma della regia o di una frettolosa sceneggiatura.
commento di iroFrancamente mi aspettavo di più, con un Oscar che forse ha premiato più la denuncia che il valore dell'opera.
leggi la recensione completa di tobanisIl regista, cercando di coinvolgere un pubblico molto vasto, si è tenuto lontano dal mondo LGBT, un po’ troppo chiuso, forse, per coinvolgere un numero alto di spettatori, necessario quando occorre ottenere attorno a questi importanti temi un vasto consenso.
leggi la recensione completa di laulillaUn bel ritratto di donna,determinata e orgogliosa....da non perdere.
commento di ezioMarina dimostra, di fronte a difficoltà che distruggerebbero la maggior parte delle persone, di essere animata da una resilienza incrollabile, una caparbia determinazione a non lasciarsi disumanizzare, che le permette di conservare sempre intatta la sua dignità: in questa indomabilità si sostanzia il suo essere "una donna fantastica".
leggi la recensione completa di port crosMarina è una donna “vera”, nel senso sociale e mentale, ma è una donna contro tutti e contro tutto e non per colpa sua, che di certo non cercherebbe lo scontro con il resto del mondo. Tutt’al più è il mondo che va contro di lei. È una donna contro vento.
leggi la recensione completa di michemarNell’essere “oltre” tutte le convenzioni Marina trova il suo riscatto, non in quanto portatrice di una sessualità diversa, ma in quanto essere umano autentico, capace di amare con forza senza odiare il diverso.Perché il diverso non è lei.
leggi la recensione completa di yumeDopo la trascinante Gloria, il regista cileno Sebastian Lelio torna a raffigurarci un intenso personaggio "femminile". Quando la potente ed inflessibile natura soccombe di fronte dell'orgoglio e alla forza del sentimento.
leggi la recensione completa di alan smithee