Regia di Sally Potter vedi scheda film
Coraggio, facciamoci del male!! Il ritorno di Sally Potter avviene con un fulmineo, crudele ed ironico noir da camera, ove le parole fanno più danno dei cocci di vetro e forse anche di una pistola che passa di mano in mano.
CINEMA OLTRECONFINE - FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE/TUTTI NE PARLANO
"Io credo nella verità.... e nella riconciliazione....ahhhhhhh"
Le parole a volte fanno male, piu' male che un oggetto contundente, più male persino di un coccio di vetro conficcato in un ginocchio: le ferite che esse provocano, lacerano in modo più sottile ed emozionale e talvolta inducono a reazioni, o sprigionano scatti comportamentali inconsulti in coloro che, impreparati, si trovano ad ascoltarle, tali da indurre a rivoluzionare l'atmosfera che fino a quel momento ha animato l'ambiente.
Ci troviamo a casa di Janet e Bill (Kristin Scott Thomas e Timothy Spall, ottimi, come sempre del resto). Si festeggia la promozione della donna a ministro della sanità in capo al governo-ombra che è stato appena creato per far fronte all'amministrazione ufficiale.
Una festa tra pochi intimi: 8 persone in tutto, anzi 7, perché la collaboratrice della padrona di casa è in ritardo ed ha mandato in avanscoperta il bel marito promotore finanziario d'alto rango (Cillian Murphy), teso e a corto di sostanze dopanti, per questo bisognoso di appartarsi. Gli altri sono: una coppia eteeosessuale scoppiata (Clarkson e Ganz), coetanea dei due padroni di casa, e una lesbica ove la più giovane tra le due ha la non splendida idea di informare gli altri del suo prossimo parto plurigemellare.
C'è una certa agitazione in casa del neo ministro, e Bill, suo marito, da tempo non è più quello di un tempo, spesso vaneggia, dice cose strane, e' invecchiato e blatera cose senza senso.....o cosi parrebbe....perche' addentro al suo divagare si nascondono sprazzi di sana, a volte pure imbarazzante e dura verità.
E mentre il cellulare di Janet non fa che squillare tra telefonate e messaggi spesso sin troppo intimi, alcune altre dirompenti verità vengono a galla: verità scottanti, destabilizzanti, che dividono i commensali in tre piccoli gruppi, formatisi per assistere e soccorrere, rassicurarsi....oppure per distruggersi.
Ognuno tra i presenti pare custodire un segreto che, se rivelato, può essere in grado di scatenare reazioni plurime ed inconsuete. E le reazioni non mancheranno di esplodere.... letteralmente.
All'ottavo film, l'originale ed estrosa Sally Potter - mai un film uguale ad uno successivo persino per generi affrontati - ci intrattiene con un fulminante e sottile giallo da camera che graffia, dirompe, e permette a sette straordinari attori di primeggiare: tutti ottimi, ma Patricia Clarckson, femme fatale splendida ed avidamente ironica, è inevitabilmente la mia preferita già per semplice fatto di apparire.
Forte di una fotografia stilosa che ostenta un bianco e nero semplice, ma affilato ed in grado di scavare solchi su visi tesi ed imbarazzati, The party fila veloce nei suoi 70 minuti rutilanti di sfide verbali, tra cinismo, arrivismo, e musica spesso messa a casaccio, tra chi si sente in colpa, chi cerca vendetta, o chi cerca di rimediare al danno. Un piccolo film nero e acido, di grande effetto scenico ed emotivo.
Un giochino, niente più, ma divertente ed arguto, sadico, molto british e dunque tagliente.
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