Regia di Ildiko Enyedi vedi scheda film
Una storia d'amore raccontata con grande tatto, in un'Ungheria che non ti aspetti dove macellai semi-vegetariani pagano le tangenti con le bistecche, gli impiegati girano in maniche corte tra psicologhe procaci, come in un qualsiasi Paese mediterraneo e nessuno parla mai di Orban, della UE e del gruppo di Visegràd. Voto: 7,5.
Dicono che una buona quarta di copertina debba ingannare il lettore, per convincerlo ad acquistare un libro che altrimenti non avrebbe mai preso. Lo stesso può dirsi delle recensioni. Sul Domenicale de ilSole24Ore, Corpo e anima veniva presentato come un film in cui "i dipendenti di un mattatoio hanno lo stesso sogno ricorrente, un cervo che vaga nella foresta". La sinossi evocava l'insopprimibile contrasto tra le frenesie dell'urbanesimo e l'anelito di libertà insito nell'uomo, e aveva gioco facile a irretire uno come me, che trascorre ogni settembre in montagna a inseguire il bramito dei cervi. Ok, lo compro. Peccato che il film parli di tutt'altro.
Il mattatoio c'è davvero e ho trovato molto istruttive le sequenze sulla macellazione degli animali. Non tutti i dipendenti, però, sognano il cervo nel bosco, anzi sono solo in due, il vecchio direttore e la giovane ispettrice. Insomma, è una storia d'amore.
Il tutto è raccontato con grande tatto, in un'Ungheria che non ti aspetti dove macellai semi-vegetariani pagano le tangenti con le bistecche, gli impiegati girano in maniche corte tra psicologhe procaci, come in un qualsiasi Paese mediterraneo e nessuno parla mai di Orban, della UE e del gruppo di Visegràd.
Una sorta di versione più seria de Il favoloso mondo di Amelie, in cui la protagonista Maria sembra la sorella di Sheldon Cooper di Big Bang Theory, memoria eidetica inclusa. Impagabile il neuropsichiatra infantile che cerca invano di convincerla a rivolgersi a un analista per adulti.
Voto: 7,5.
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