Claudio, un importante uomo d'affari, cinico e narcisista, una mattina, andando in ufficio per concludere un importante lavoro per la sua azienda, rimane bloccato in ascensore a causa di un guasto. Purtroppo però quel guasto sarà solo l’inizio. Un virus letale sta trasformando le persone in zombie, infetti dall'istinto omicida. Bloccato tra due piani e intrappolato in una gabbia di metallo, con gli infetti che fanno di tutto per entrare e massacrarlo, Claudio dovrà fare affidamento esclusivamente sul suo istinto di sopravvivenza per uscire da quell’inferno.
I dialoghi sono grezzi e affrettati. Da apprezzare il tentativo di proporre un film di genere costruendo la suspense con un ritmo spedito, senza tralasciare una cinematografia artisticamente decorosa. Un riavvio promettente per l'horror italiano? Forse..
Un pupillo dei Manetti Bros. gira un film a base di strabuzzate, oculari pupille. Cinema per gustative papille che conoscono il piacere al dente del Cinema zombesco più cannibalistico, succulento, violentemente ripieno di gente putrescente.
L'inferno fuori creato dal Covid-19 fa pensare alla fine! Ma come in questo semplice, ma corposo film, il punto interrogativo nel titolo deve essere una luce di speranza per tutti noi.
Memore della lezione di Bava (Demoni e soprattutto il suo sequel con la sequenza girata in ascensore), Misischia ha il pregio di riportare agli antichi fasti l'horror d'italica fattura, trasmettendo un senso d'angoscia e d'oppressione che mancava al nostro cinema da molto tempo.
Voto: 8 virulento
Un film del genere claustrofobico,ben girato e come tutti i film simili tendono ad allungare il brodo fino alla noia ....comunque da vedere e sufficente.
Piacevole horror italiano che riporta sugli schermi un tipo di cinema troppo a lungo trascurato. Pur tra qualche ingenuità, il regista riesce a comporre un lungometraggio angosciante, tanto quanto visivamente affascinante.
Qualche scena sul finale sarebbe da tagliare perché smorza un po' troppo la tensione. Regia buonissima, peccato per la fotografia che è troppo patinata modello dawn of the dead di snyder e per me è bruttina. Film comunque riuscito.
io lo consiglio, resta sempre due spanne sopra World War Z o L'alba dei morti viventi di Sniper, il regista merita di essere incoraggiato e di lavorare ancora con più mezzi e sceneggiatori più validi, purtroppo farlo uscire ad Agosto è stato un suicidio/omicidio
per ora ha incassato pochissimo, domenica sera a vederlo eravamo in 3 in tutta la sala
Film ben realizzato e denso di situazioni coinvolgenti, ambientato nella Roma odierna, genere horror zombi-infetti, claustrofobico e girato per buona parte in un'ascensore
Finalmente un horror italiano con i fiocchi, complimenti ai Manetti Bros per aver creduto in questo giovane regista e a Rai cinema per aver supportato un film di zombie, questa é vera fantascienza!
L’ora di punta del mattino ha divorato il mondo.
Note positive, ovvero: “Ho fame! Fame, fame fame! Muoio di fame!” - Nel primo quarto o financo terzo di film, la gestione dello spazio oltre la stretta finestra verticale venutasi a creare dalla parziale apertura delle porte scorrevoli dell'ascensore: alla MdP il direttore della fotografia Angelo… leggi tutto
Un noto manager , almeno tanto odioso quanto importante , rimane bloccato dentro all' ascensore del suo ufficio proprio mentre per le strade di Roma si diffonde una letale epidemia ... Produrre un film horror è ormai una cosa parecchio rara nel nostro Paese , specialmente se si parla di uno splatter . Credo , a memoria mia , che sia dagli Anni 80 che in Italia non si faccia un film… leggi tutto
Ebbene oggi, liberi da vincoli editoriali, recensiamo The End? L’inferno fuori.
Pellicola da considerarsi opera prima in termini, anzi, nel pertinente significato di lungometraggio, firmata da Daniele Misischia.
In quanto, dopo numerosi cortometraggi e il mediometraggio Anna: The Movie, Misischia (classe ‘85 e natio di Roma con…
Virus Zombie a Roma! Dopo il successo di molti prodotti contenti zombie ( o malattie capaci di trasformare la gente) come alcuni videogiochi e film anche l'Italia prova a lanciare un prodotto "horror" che li contenga. Un uomo si reca a lavoro dove però rimane intrappolato in un ascensore mentre all'esterno scoppia il caso con un virus. Trama semplice e molto lineare che non…
"The End? L'inferno fuori" diretto nel 2017 da Daniele Misischia, devo dire che non mi è dispiaciuto. La storia si svolge a Roma, e racconta che Claudio, un importante uomo d'affari, cinico e narcisista, una mattina, andando in ufficio per concludere un importante lavoro per la sua azienda, rimane bloccato in ascensore a causa di un guasto. Purtroppo però quel guasto…
Un noto manager , almeno tanto odioso quanto importante , rimane bloccato dentro all' ascensore del suo ufficio proprio mentre per le strade di Roma si diffonde una letale epidemia ... Produrre un film horror è ormai una cosa parecchio rara nel nostro Paese , specialmente se si parla di uno splatter . Credo , a memoria mia , che sia dagli Anni 80 che in Italia non si faccia un film…
Il cinema, quello buono, vive più di idee che di budget ed un film come questo ne è la perfetta dimostrazione, mettendo lo spettatore di fronte alla nuda verità di una produzione moderna orientata troppo all'aspetto e poco al contenuto. E così ci troviamo di fronte ad un camera cafè horror di pregevole fattura, creato con un minimo di scenografia ed un pugno di…
Claudio Verona (Alessandro Roja) è un imprenditore con la puzza sotto il naso, arrogante e pure fedifrago. Una volta giunto in ufficio, prende l’ascensore per recarsi nella sala incontri dove un importante cliente lo sta aspettando. Rimane però bloccato all’interno della cabina a causa di un guasto, e quando si mette in contatto con la centrale operativa prima,…
The end? L'inferno fuori è senza dubbio un omaggio sentito ad un certo tipo di cinema italiano che tra gli anni settanta ed ottanta spopolava tra i giovani. Il film di Misischia è ben fatto, nonostante i mezzi estremamente risicati, e l'attore Alessandro Roja tiene in piedi l'ora e mezza di spettacolo anche con l'aiuto di una regia dinamica, seppur limitata dall'utilizzo di…
L’ora di punta del mattino ha divorato il mondo.
Note positive, ovvero: “Ho fame! Fame, fame fame! Muoio di fame!” - Nel primo quarto o financo terzo di film, la gestione dello spazio oltre la stretta finestra verticale venutasi a creare dalla parziale apertura delle porte scorrevoli dell'ascensore: alla MdP il direttore della fotografia Angelo…
Il clamore mediatico che si è creato intorno a questo prodotto italiano è ingiustificato. Dopotutto gli autori della sceneggiatura si sono semplicemente limitati ad importare un elemento (quello della fine del mondo che avviene attraverso la conquista della terra da parte dei non-morti) che gli americani (e non solo loro) utilizzano da decenni.
Ora, sia chiaro, devo…
Questa Playlist riporta i titoli di alcune pellicole nelle quali i protagonisti per diverse cause (sfortuna, attacchi di animali, sotto minaccia di altre persone) rimangono bloccate, intrappolate in determinati posti…
Il cinema horror italiano, considerato un po' ovunque avviato da Riccardo Freda (ma con enorme contributo di Mario Bava) quando realizza I vampiri (1957), contempla i suoi migliori esemplari nel filone "gotico"…
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Commenti (15) vedi tutti
I dialoghi sono grezzi e affrettati. Da apprezzare il tentativo di proporre un film di genere costruendo la suspense con un ritmo spedito, senza tralasciare una cinematografia artisticamente decorosa. Un riavvio promettente per l'horror italiano? Forse..
commento di Stefano LUn pupillo dei Manetti Bros. gira un film a base di strabuzzate, oculari pupille. Cinema per gustative papille che conoscono il piacere al dente del Cinema zombesco più cannibalistico, succulento, violentemente ripieno di gente putrescente.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirMmm,Horror all'Italiana : interessante per un pò ed appassionante in maniera altalenante.voto.5.
commento di chribio1Un interessante horror italiano ....
leggi la recensione completa di daniele64L'inferno fuori creato dal Covid-19 fa pensare alla fine! Ma come in questo semplice, ma corposo film, il punto interrogativo nel titolo deve essere una luce di speranza per tutti noi.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliMemore della lezione di Bava (Demoni e soprattutto il suo sequel con la sequenza girata in ascensore), Misischia ha il pregio di riportare agli antichi fasti l'horror d'italica fattura, trasmettendo un senso d'angoscia e d'oppressione che mancava al nostro cinema da molto tempo. Voto: 8 virulento
commento di ProfessorAbronsiusQuando rimanere chiusi nell'ascensore salva la vita
leggi la recensione completa di emilUn film del genere claustrofobico,ben girato e come tutti i film simili tendono ad allungare il brodo fino alla noia ....comunque da vedere e sufficente.
commento di ezioPiacevole horror italiano che riporta sugli schermi un tipo di cinema troppo a lungo trascurato. Pur tra qualche ingenuità, il regista riesce a comporre un lungometraggio angosciante, tanto quanto visivamente affascinante.
leggi la recensione completa di undyingRigenerazione o degenerazione di un genere? 'Na via di mezzo.
leggi la recensione completa di mckQualche scena sul finale sarebbe da tagliare perché smorza un po' troppo la tensione. Regia buonissima, peccato per la fotografia che è troppo patinata modello dawn of the dead di snyder e per me è bruttina. Film comunque riuscito.
commento di jacknanceIl film è fatto bene anche se nella seconda metà perde un po' il ritmo. Peccato per l'attore protagonista che secondo me ha recitato male.
commento di gruvierazio lo consiglio, resta sempre due spanne sopra World War Z o L'alba dei morti viventi di Sniper, il regista merita di essere incoraggiato e di lavorare ancora con più mezzi e sceneggiatori più validi, purtroppo farlo uscire ad Agosto è stato un suicidio/omicidio per ora ha incassato pochissimo, domenica sera a vederlo eravamo in 3 in tutta la sala
leggi la recensione completa di Strauch_72Film ben realizzato e denso di situazioni coinvolgenti, ambientato nella Roma odierna, genere horror zombi-infetti, claustrofobico e girato per buona parte in un'ascensore
commento di gabrielelaszloFinalmente un horror italiano con i fiocchi, complimenti ai Manetti Bros per aver creduto in questo giovane regista e a Rai cinema per aver supportato un film di zombie, questa é vera fantascienza!
commento di Chiappo