Regia di Giuseppe Ferrara vedi scheda film
Un film serio, bello. Come Ferrara ha sempre fatto, quando ha toccato tematiche serie. Anche se ciò non gli è valso il plauso unanime della critica, almeno al momento della morte, che è occorsa poche settimane fa.
Il film ha innanzitutto il merito di mostrare la chiarissima non credibilità della versione ufficiale. Mostra infatti come evidente il fatto che i vertici del suo partito, la Democrazia cristiana (e soprattutto coloro che muovevano la Dc! Non si dimentichi che nel dopoguerra i padroni della Dc sono stati chiesa e usa, con il consenso decisivo di confindustrie e mafie), abbiano trovato il modo di farlo fuori fisicamente, dato che un parziale accordo era stato trovato con le sinistre, utile a far fermare gli scioperi. Una volta trovato quell’accordo (che infatti era meglio trovare, perché altrimenti c’era il rischio che l’italia diventasse comunista), lui era meglio che morisse, dato che anche era meglio che non continuasse con la politica delle riforme, che troppo concedevano alla tradizione socialista e quindi ai diritti umani.
La regia è ottima, così come la solita impeccabile interpretazione di Volontè, che riesce a far breccia nei cuori (e nei cervelli, almeno si spera!) per la drammaticità, purtroppo realistica, della sua vicenda e di quella dei suoi familiari.
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