Regia di Giuseppe Ferrara vedi scheda film
Nel 1978 l'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro (interpretato da un Gian Maria Volontè ormai avvezzo a prove di livello stratosferico e che per la seconda volta dopo Todo modo interpreta il politico democristiano) viene rapito da un commando armato delle Brigate Rosse che nell'occasione sterminano la scorta dello statista. Dopo estenuanti trattative e infiniti dissapori sia all'interno del governo che della D.C. e addirittura delle diverse falangi delle B.R., Moro viene ucciso.
Alfiere del cinema di impegno civile, Ferrara - che ha ricavato la sceneggiatura, scritta con Robert Katz (già autore di Cassandra Crossing e La pelle) e Armenia Balducci tratta da I giorni dell'ira dello stesso Katz (anch'egli già autore della sceneggiatura de La pelle) - riordina le frange di un racconto convulso, ottenendone un formato fiction assai accattivante. Peccato che le motivazioni dei brigatisti somiglino troppo ad un utopismo ingenuo e che Moro ne esca come una sorta di umanissimo martire scomodo a troppi.
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