Regia di John Sturges vedi scheda film
Un'ottima sceneggiatura non sfruttata appieno da Sturges che comunque dirige con polso ma senza grande inventiva. Peccato perché il quasi sottaciuto rapporto conflittuale padre/figlio poteva portare ad esiti decisamente interessanti (in parte lo sono) nel finale. Ottimo, per contro, il velo di mistero che ricopre l'identità di alcuni protagonisti (citati o presenti) e che si solleva poco a poco lungo l'arco del film lasciando nel dubbio fino al termine. Bell'intreccio per un western di nerbo e senza fronzoli.
Un nome minore forse, ma un volto ben conosciuto - con pieno merito - e prontamente riconoscibile quando lo si vede apparire sullo schermo. Il che significa che incide sempre nei film come una scudisciata sulla schiena (siamo in tema, perdonatemi). Portatissimo per i ruoli coriacei da duro e da caparbio, coloro insomma che si spezzano ma non si piegano, come quelli da canaglia e villain puro. Caratteristiche le smorfie e gli atteggiamenti sprezzanti in simbiosi col personaggio. Bravissimo.
Convertitosi alla regia dopo aver ricoperto diversi altri ruoli, protende a curare maggiormente gli aspetti meramente più diretti ed efficaci per la riuscita di una pellicola, ossia: azione, tensione, toni aspri e facce dure da sbattacchiare qua e là. Film maschi e vigorosi che tengon desti con la forza di uno schiaffo (chi ha visto il film capirà il riferimento). Un intrattenitore, in senso positivo, che sa il fatto suo.
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