Regia di Doug Liman vedi scheda film
Film indipendente a budget limitato (3 milioni di dollari), non ispira molta fiducia all'inizio, sembra che la vicenda prenda la solita, scontatissima piega, invece si cominciano a vedere dopo un po' degli ingredienti insoliti per questo tipo di film, e il finale a sorpresa conferisce un senso inaspettato all'operazione nobilitando la pellicola. La filosofia, l'impianto della narrazione ricorda parecchio i racconti di Creepy (in italiano Zio Tibia), fumetto americano urticante e allergico agli happy ending, recuperando un gusto tipico degli anni sessanta/settanta che ultimamente si è decisamente perso. Non certo un capolavoro, ma pellicola discreta e meritevole di essere vista.
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