Regia di Jeff Baena vedi scheda film
Suora morde essere umano.
Uno dei tanti alberi dei peni appesi...
Durante la terza giornata, la domenica pomeriggio dopo il riposo del venerdì e del sabato, i narratori Filostrato e Pampinea contano di chi ottiene o ritrova una cosa desiderata da tanto tempo: Masetto da Lamporecchio (travasato dalla contrada di Firenze alla Garfagnana) si fa mutolo e diviene ortolano di uno monistero di donne, le quali tutte concorrono a giacersi con lui, mentre al contempo l'istessa persona, e viceversa, ovvero un pallafrenier (traslocato dalla Pavia longobarda e alto-medioevale alla Lunigiana tardo-medioevale, facendo compiere alla morale “marxista” della storia un ulteriore balzo verso la... modernità) giace con la moglie d'Agilulf re, di che Agilulf tacitamente s'accorge... truovalo e tondelo... il tonduto tutti gli altri tonde, e così campa della mala ventura.
Un castello (quello di Fosdinovo / Malaspina) nella Lunigiana.
Un monastero femminile nella Garfagnana del 1347.
Suore, suore, suore: suore dappertutto!
Suorame ovunque!
Un branco di suore in modalità di attacco!
Bitches!
Dopo le Lodi e i Vespri - le 9 novelle (più due racconti-cornice e un epilogo) traslate da Pier Paolo Pasolini nel 1971 (“Trilogia della Vita: il Decameron”) e le 5 novelle adattate da Paolo e Vittorio Taviani nel 2015 (“Maraviglioso Boccaccio”) - è la volta delle ore minori, una delle quali è... Jeff Baena [le novelle che s'incrociano sono la 2ª della IX giornata, “Levasi una badessa in fretta e al buio...” (Pasolini-Taviani), e la qui presente già nominata 1ª novella della III giornata, “Masetto da Lamporecchio si fa mutolo...” (Pasolini-Baena)], estrapolare cunti de li cunti dal'Opera di Dieci Giorni (e Cento Novelle) che Giovanni Boccaccio scrisse tra il 1349 e il 1353 (in concomitanza con l'epidemia di Peste Nera che sterminò un europeo su tre - risparmiando la Polonia e il milanese, che poi pagheranno caro pegno coi nazisti e con Marco Bestetti - e bene non fece nel restante globo terracqueo, mentre la Guerra dei Cent'Anni portav'ancora i calzoni corti), e ad una superficiale apparenza ci si ritrova senz'altro più sulla scia di... David Leland e il suo “Decameron Pie” del 2008 prodotto da De Laurentiis, Ben Ammar e... Roberto Cavalli. E/o forse, per l'appunto, no...
Perché il film di Jeff Baena - alla sua opera terza scritta e diretta dopo “Life After Beth” e “Joshy” - funzionicchia e, appoggiandosi certo più a "Interno di un Convento" di Walerian Borowczyk che a "un Piccolo Monastero in Toscana" di Otar Ioseliani, lascia che...
¡Aubrey Plaza! (anche fra i produttori principali) ed
¡Alison Brie!, e
Kate Micucci,
Jemina Kirke,
John C. Reilly & Molly Shannon,
Nick Offerman & Lauren Weedman,
Fred Armisen, Paul Reiser,
Paul Weitz (Lurco ← Nuto), Adam Pally, etc..., senza scordare...
...il buon Dave Franco, facciano del loro meglio, o quasi...
La fotografia di Quyen Tran (“Camping”, “A Teacher”, “UnBelievable”) è - non sempre e continuativamente, ma - troppo spesso completamente sovraesposta, specialmente nelle scene in interni, la cui resa finale a tratti sembra il frutto di un'ardita collaborazione ta Carl Theodor Dreyer e lo smarmellamento di Duccio Patanè, mentre alcune di quelle in esterni si salvano in quanto la sovraesposizione solare diventa ur-colorizzazione poetica e stilistica, anche inconsapevole: sembra che il direttore delle luci abbia voluto cercare (di creare) qualcosa, ma non (ci sia riuscito) non l'abbia trovato... D'altronde il Sole della Toscana è molto, molto, molto, molto più Sole di qualsiasi pallido solicchio californiano...
Montaggio di Ryan Brown (“Joshy”) e musiche di Dan Romer (“Beasts of the Southern Wild”, “Digging for Fire”, “Mediterranea”, “Beasts of No Nation”, “Win It All”, “A Ciambra”, “Maniac”).
Ovviamente la sospensione dell'incredulità per questo genere di film deve intervenire automaticamente, come partito preso, ed è così che avviene, infatti, anche qui, ove l'unico inceppo è rappresentato dal fatto che il vescovo viaggia solo: senza scorta né séguito né accompagnamento: strano, non impossibile, ma stonato.
“The Little Hours” è un lavoro costruito s'un'ossatura di disarmante e parimenti consolante semplicità...
...geometrica, tanto del quadro quanto della struttura sceneggiativa, il cui punto di fuga sfocia prospetticamente in un lieto fine verso il Rinascimento...
Se vi son piaciuti “Year One” di Harold Ramis & Judd Apatow e “Your Highness” di David Gordon Green & Danny McBride questo film fa per voi. Altrimenti, beh, siete degli irrimediabili cazzoni, e peggio per voi.
Immagine da ricordare: la testuggine luciferina, nel senso di portatrice di luce ('nzomma: j'hanno appicci(c)ato 'na candela sul guscio).
“It is trash. Pure trash.” - the Catholic League
“I hope Baena didn't make the film to offend, but it will. There is really nothing to recommend it content or story-wise. It's a smart/stupid movie, but it's practically porn. What does the movie mean? That the Catholic Church is fun to ridicule and that it represses human needs and sexual desires. Should you go see it? If you do, just remember. I warned you.”
– Sr. (suora/sorella) Rose Pacatte (tentatrice!)
- Apostasia, eresia, linguaggio insolente...
- È solo il mio tono di voce.
* * * (¼) ½
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