Regia di Julien Temple vedi scheda film
Un ragazzo uscito di prigione si scontra con il degradante mondo nel quale è cresciuto, droga, una famiglia in crisi, tanti nemici e le conseguenze di tutti quegli anni di galera delineano delle giornate al’insegna dell’autodistruzione.
L’inferno dal punto di vista di uno dei tanti scarti che lo abitano, nessuno si salva, tutti hanno le loro colpe e i loro vizi lasciandosi divorare da quegli stessi. Personaggi eccentrici circolano attorno al protagonista, un Mickey Rourke che come al solito sa dare una profondità al proprio personaggio che solo in pochi sanno rendere, i segni sul suo viso come trasposizione di ciò che sta accadendo dentro di lui e la morte quasi come una salvezza.
Sceneggiatura che non annoia per niente e qualche esperimento di trama, effetti e telecamera, uniti ad un comparto sonoro che rende al meglio l’ambiente che si vuole rappresentare, scandiscono non una discesa agli inferi, ma una spiegazione del perché questa di scesa è avvenuta con una rappresentazione della periferia quasi come un’eterna guerra tra i tanti piccoli delinquenti che ci vivono.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta