Il regista Keshavarz sta girando "E la vita continua". Ha scelto due attori non professionisti per interpretare una coppia di giovani sposi, ma il protagonista maschile improvvisamente va sostituito. Prende il suo posto il giovane Hossein, il factotum della troupe, in realtà davvero innamorato della partner sul set. La bella Tahereh inizialmente si rifiuta di recitare con lui: troppo povero, analfabeta e asfissiante con le sue proposte di matrimonio. Ma le riprese devono continuare, così Tahereh si rassegna. E per Hossein si tratta di volgere al meglio la situazione.
Note
Kiarostami traduce la sua formazione in una leggerezza di tocco, una capacità di dipingere caratteri e gesti semplici trasformandoli in materiale poetico. Lascia che la storia d'amore dentro il film si dilati finché i due ragazzi padroneggiano la scena; continua così il suo discorso sugli intrecci di cinema e realtà. "E la vita continua" è davvero il titolo di un suo film del 1992.
Reale è l’eterno affresco della natura, una storia mobile e scritta da sempre, dentro vivono le storie effimere degli uomini, vere o verosimili, al cinema rappresentarne la mutevolezza cogliendone la verità più autentica.
Realtà su -(r)- realtà. Kiarostami cerca di andare oltre, in continuazione, stratifica e stratifica sempre più per arrivare all'osso, per arrivare all'essenziale. Eppure ciò comporta appunto un lavoro e l'inizio di altri dilemmi, altre aporie, che però in Sotto gli ulivi scompaiono magicamente. Quello che rende questa sua trilogia (iniziata con Dov'è la… leggi tutto
“Sono Mohamad Ali Keshavarz, l’attore che interpreta la parte del regista nel film. Siamo venuti a Koker che dista 220 miglia da Teheran, dove l’anno scorso un terremoto ha distrutto tutto. Siamo in questa scuola appena ricostruita per scegliere una ragazza come attrice”.
Si apre così Sotto gli ulivi , tre piani in prospettiva: sul primo c’è…
A Koker nel nord dell’Iran, una troupe cinematografica sta cercando degli attori per girare delle scene. In particolare servono un uomo e una donna, giovani, che dovranno interpretare una coppia di sposi. Ma i due ragazzi individuati hanno già una storia condivisa alle spalle: Hossein ha chiesto più volte la mano della ragazza, e la famiglia ha sempre rifiutato perché…
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
Realtà su -(r)- realtà. Kiarostami cerca di andare oltre, in continuazione, stratifica e stratifica sempre più per arrivare all'osso, per arrivare all'essenziale. Eppure ciò comporta appunto un lavoro e l'inizio di altri dilemmi, altre aporie, che però in Sotto gli ulivi scompaiono magicamente. Quello che rende questa sua trilogia (iniziata con Dov'è la…
Per apprezzare questo film basta un filo di pazienza, niente pregiudizi, e un po' di apertura verso uno stile cinematografico a cui non siamo abituati. Non è molto in fondo, e sicuramente vale la pena metterci questo pizzico di buona volontà per seguire una storia sentimentale (benché un po' a modo suo), di introspezione psicologica, che scava a fondo nel cuore dei…
Cinema cannibale, che si nutre di se stesso. Cinema che racconta il cinema, che mostra il cinema, che mostra il farsi del cinema. Storie contenute dentro a storie che parlano di storie che si riferiscono a storie....…
Quella iraniana è stata una delle pochissime cinematografie nazionali sorte ed affermatesi nell’ultimo trentennio all’insegna di un’omogeneità di forme e contenuti, come fu, in…
L'ispirazione per questa playlist mi è venuta dalle amabili dissertazioni sui film in questione con altri utenti/amici(in ordine rigorosamente sparso mathiasparrow,dalton,tika,mm40,luisasalvi,kotrab).Le gioviali…
È un buon film, anche se non il migliore di Kiarostami. Il fatto stesso che da parte di molti critici se ne faccia dipendere parte del valore dalla conoscenza di altre opere dell'autore iraniano non mi pare certo un merito. Vi si trova, comunque, il consueto rigore formale e morale, nonché l'abilità di Kiarostami di costruire storie toccanti ed interessanti anche con pochissimi mezzi. Fra…
Emanuela Martini,Cinema al cinema,Film Tv : Arriva in Italia con due anni di ritardo l'ultimo film,bellissimo,di Abbas Kiarostami,maestro iraniano di una sorta di neorealismo poetico,capace in eguale misura di ironia e consapevolezza,di pietà e rigore.Famoso soprattutto per due titoli,"Dov'è la casa del mio amico?" del 1987 e "E la vita continua" che ha diretto nel '92,tornando dopo il…
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Commenti (2) vedi tutti
Reale è l’eterno affresco della natura, una storia mobile e scritta da sempre, dentro vivono le storie effimere degli uomini, vere o verosimili, al cinema rappresentarne la mutevolezza cogliendone la verità più autentica.
leggi la recensione completa di yume9
commento di nico80