Regia di Shawn Christensen vedi scheda film
Un film forse imperfetto ma inevitabilmente e potentemente empatico.
È cinematograficamente provato che "quelli che fuggono" hanno un grosso appeal sullo spettatore e non importa se sono i fuggitivi di Salvatores ("Puerto Escondidos") o il protagonista poetico ed irrequieto di "Into the wild" o il misterioso protagonista interpretato da Robert Rrdford ne "All is lost" oppure il nostro Sidney Hall. Questo perchè, in fondo, chi non ha mai desiderato di fuggire via... di sparire dal mondo?!
Ecco spiegata la potente empatia che si sviluppa tra Sidney e lo spettatore e che segna quindi di istinto dei punti a favore del film. Film costruito su 3 piani temporali che si ricollegheranno e si spiegheranno nel finale. Sidney è un precoce scrittore impreparato alla fama che giunge rapida e inaspettata e che, unitamente a oscuri accadimenti nel passato del ragazzo, lo condurranno alla volontà di "sparire dal mondo". Ora non è forse nemmeno importante il motivo ... ma è questa decisione il vero leit-motiv della pellicola ed il vero legame che uniranno Sidney al cuore dello spettatore. Una regia personale ed i 3 piani temporali che regalano piano piano elementi della trama creano quel giusto pathos elettrico che è il vero conduttore della visione. Si perdonano qualche imperfezione di recitazione ed una descrizione approssimata o buttata lì di tutti i co-protagonisti.
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