Regia di Maya Forbes, Wallace Wolodarsky vedi scheda film
Immigrato polacco nello stato della Pennsylvania e lavoratore instancabile, Jan Lewan riscuote grande successo tra gli anziani connazionali come cantante di polka, ma, nonostante ciò, riesce a fatica ad assicurare alla famiglia un alto tenore di vita e a far quadrare i conti della sua orchestra. Con il suo sorriso affabile, il suo contagioso ottimismo e, soprattutto, la promessa di elevati interessi, il musicista convince molti suoi fan a investire forti somme di denaro in quello che di fatto è uno schema piramidale che inevitabilmente collasserà, gettando sul lastrico centinaia di persone e mettendo nei guai il suo autore.
Tratto da una storia vera, già raccontata in un documentario Netflix, un piccolo film che mette in scena le peripezie, per certi versi il dramma (ancorché tragicomico), di un omino sospeso tra candore e malizia, in qualche modo vittima collaterale del Sogno Americano che promette e promette, ma non sempre mantiene. La storia, nella sua semplicità, è piuttosto coinvolgente, ben fotografata (da Andrei Bowden Schwartz) e diretta con ironia dai coniugi Forbes & Wolodarsky (quest'ultimo relativamente noto per aver sceneggiato diversi episodi dei Simpson). Il vero valore aggiunto della pellicola resta comunque lui, l'incontenibile Jack Black, non particolarmente somigliante al vero Lewan, ma irresistibile nella sua caratterizzazione di un tutto sommato amabile imbroglione. Divertenti le canzoni da balera interpretate dallo stesso protagonista (ma nei titoli di coda c'è l'originale Jan).
Simpatico: 7/10.
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