Regia di Dee Rees vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
Una voce narrante femminile, quella della moglie di uno dei protagonisti, ci introduce nell'America irrimediabilmente sudista e razzista dell'immediato dopoguerra, quando due fratelli sono in procinto di seppellire le scpoglie di un padre appena deceduto, cercando di risolvere l'operazione prima di un violento nubifragio.
Siamo tra i contadini e proprietari terrieri, coltivatori di cotone, che assoldano famiglie di braccianti ex schiavi per cercare di far rendere una terra ostile, tormentata da un clima infausto che alterna lunghi mesi piovosi a lunghe siccità.
In entrambe le famiglie, due reduci dalla guerra mondiale hanno appena fatto ritorno, sani e salvi fisicamente, ma entrambi seriamente minati nello spirito, dopo gli orrori trascorsi in battaglia, l'uno nei cieli come ufficiale (il figlio del padrone), l'altro nella fanteria al seguito del generale Patton.
Tra invidie, intolleranze di razza, il Ku Klux Klan che commetteva abomini in nome della integrità della razza bianca a scapito di quella inferiore "negra", tendenze fedigrafe di una moglie devota ma insofferente per la freddezza di un marito in buona fede, ma che non sa capirla e che per questo si infatua del ben più umano e brillante fratello soldato, si consuma la tragedia di due famiglie destinate ad allontanarsi per sempre una dall'altra, mantenendo ognuna in qualche modo la rispettiva dignità.
Per la regia corretta e controllata di Dee Rees, Mudbound è un onesto melodramma in costume prodotto da Netflix, che ci catapulta negli orrori e nelle incoerenze di una nazione che ha martirizzato troppo a lungo la sua popolazione, in nome di una libertà di vita e di pensiero per troppo tempo rimaste appannaggio della sola classe dominante bianca.
Un trio di attori quasi star come Jason Clarke, Carey Mulligan e Garrett Hedlund si impegnano lodevolmente a dare anima e corpo ognuno al loro intenso personaggio, e bravo appare pure l'attore nero Jason Mitchell nel tratteggiare con credibilità il carattere orgoglioso e fiero del suo soldato costretto a tornare in patria, ma in cuor suo distante mille miglia dal quel crogiolo di cattiveria e prevaricazione che così male lo riaccetta tra le sue redini insanguinate e violente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta