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The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no

Regia di Michael Showalter vedi scheda film

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La recensione su The Big Sick - Il matrimonio si può evitare... l'amore no

di diomede917
7 stelle


 Ci vuole molto coraggio per mettere a nudo i propri sentimenti e le proprie esperienze in prima persona.
Così come ci vuole molto coraggio sottotitolare questo bel film IL MATRIMONIO SI PUO’ EVITARE…..L’AMORE NO cercando di vendere questa storia d’amore, malattia, differenze culturali e Stand up una sorta di Grasso Grosso martimonio pakistano.
The Big Sick (li sì c’è il gioco di parole tra Malattia e Sikh) mette in scena l’inizio della storia d’amore (che dura ormai da 10 anni) tra il protagonista Kumail Nanjiani (star della Serie Silicon Valley) e la futura moglie Emily Gordon.
Una sceneggiatura scritta a 4 mani dalla coppia quasi a voler analizzare, metabolizzare e condividere il percorso del loro difficile amore.
La differenza sostanziale con altri film che affrontano le stesse tematiche credo sia la sincerità. Niente voli pindarici o ricattatori, è un film onesto. Una onestà che il pubblico di Locarno ha apprezzato visto che gli ha assegnato il recente Grand Prix e anche gli americani hanno molto apprezzato dopo Sundance anche al botteghino.
Nonostante la produzione sia di Judd Apatow il film non vira su uno stile volgare e politicamente scorretto, bensì su un umorismo all’apparenza leggero ma che diventa corrosivo quando serve tutto poggiato sulla mimica del protagonista.
Se la prima parte del film è decisamente di taglio classico, dove vengo messi in risalto i pro e soprattutto i contro della cultura pakistana che non vuole contaminazioni da quella americana. Dove segue passo passo i primi approcci di un amore fatto di film di Serie B, Palco e differenze culturali che saranno d’ostacolo per il suo proseguire è nella seconda parte che il film mostra i suoi punti forti soprattutto in fase di sceneggiatura.
La malattia di Emily (una Zoe Kazan energica e sorprendente) che la costringe a un periodo di coma indotto mette di fronte il protagonista alla sua dura realtà e a fare delle scelte precise.
Nonostante la drammaticità della situazione il film segue e prosegue nei binari della commedia leggera, delegando ai dialoghi con i genitori della fidanzata (onore al merito a Holly Hunter bravissima) i momenti migliori del film.
Mentre il palco viene usato come specchio introspettivo per Kumail Nanjiani.
Da vedere il confronto con uno spettatore razzista con tanto di rissa finale ma soprattutto il peggiore monologo mai fatto che in realtà è la migliore dichiarazione d’amore impossibile.
Un bravo a parte al regista Micheal Showalter, che è riuscito a raccontare questa storia d’amore con realismo ed equilibrio dosando al meglio le performance di tutto il cast.
E sapere che questi due personaggi, comunque sopra le righe, si amano ancora dopo 10 anni è una cosa che fa stare bene non solo gli occhi ma anche il cuore
Voto 7+++

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