Regia di Michael Showalter vedi scheda film
Commediola frivola che prova a darsi un tono ricorrendo un po’ a tematiche sociali (integrazione razziale, valori costitutivi di una famiglia), un po’ a citazioni e riferimenti al cinema (grande e meno grande) di passato e presente, ma che non si sposta dai cliché abituali già ampiamente conosciuti tanto nella regia quanto nella sceneggiatura. In particolare quest’ultima che, se poteva considerarsi per molti aspetti ben azzeccata, divertente, integrata con una serie di buffe e meno buffe situazioni collaterali, si dimostra alla fine decisamente prolissa e al limite del fastidioso, con una vicenda principale ricca di snodi decisamente buttati lì tanto per allungare il brodo.
I due attori protagonisti se la cavano piuttosto bene, e non è colpa dei loro personaggi (né tantomeno loro) se sono costretti ad affrontare alcune grossolane contraddizioni dovute proprio alle evidenti carenze dello script.
Doverosi citazione ed applauso per la piccola Holly Hunter (nel ruolo della madre della giovane Emily), sempre piacevole da incontrare in qualsiasi film.
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