Regia di Cory Finley vedi scheda film
Non mi viene in mente alcunché.
“ThoroughBreds” (ovvero, letteralmente, “purosangue”, ma anche, di straforo e traverso, “allevato/cresciuto con cura”, in lapalissiano contrasto con gli eventi che vanno dipanandosi, in zona ♦ Lizzie Borden), il film d’esordio di Cory Finley (drammaturgo del collettivo YoungBlood, che successivamente girerà “Bad Education”) ha tre motivi per essere visto: Anya Taylor-Joy (“the Witch”, “Split”, “Glass”, “the New Mutants”, “the Queen’s Gambit”, il prossimo d’imminente uscita “Last Night in Soho” e l’in corso di riprese “the NorthMan”), Olivia Cooke (“Bates Motel”, “the Signal”, “Ready Player One”) e Anton Yelchin (“Huff”, la Kelvin TimeLine di “Star Trek” by JJ, “Only Lovers Left Alive”, “Dying of the Light” / “Dark”, “Green Room”), sempre più bravo, ma qui alla sua ultima interpretazione, perché è così che vanno le cose: il mondo gira, è una ruota, e a volte ti schiaccia, con o senza l’aiuto di un piano inclinato.
Sui motivi per non guardarlo, invece, non mi viene in mente niente.
Hm, ecco, ed infatti, confermando la doppia negazione, forse questo è un buon motivo.
I minuscoli plot-twist caratteriali che scandiscono i 4 capitoli che interpuntano la narrazione e un finale lievemente irriconciliato e cinico non spengono la disillusione dovuta a banalottte semplificazioni psicologiche e a blandi tentativi di scalfire la superficie del perturbante onnipresenti nel racconto.
Il film lascia quindi il tempo così come l’ha trovato, ma tutto sommato non era una brutta giornata, non pioveva merda, quindi è ok.
Forse termina proprio quando avrebbe potuto iniziare ad essere interessante, solo che, oramai, chi ci pensa più?
Chiude il cast principale Paul Sparks (l’indimenticata faccia da schiaffi Mickey Doyle in “BoardWalk Empire”).
Buono il comparto tecnico-artistico: fotografia di Lyle Vincent ("A Girl Walks Home Alone at Night" e "the Bad Batch" di Ana Lily Amirpour), montaggio di Louise Ford ("the Witch", "the LightHouse" e "the NorthMan" di Robert Eggers, "Man in the Dark", "WildLife", "Siberia" e "Bad Education"), musiche (violoncello) di Erik Friedlander.
Prodotto da Kevin J. Walsh (Manchester By the Sea, American Woman) e da Nat Faxon & Jim Rash (the Way Way Back, the Descendants).
♦ “Lizzie Borden Took an Axe” (2014) e “The Lizzie Borden Chronicles” (2015) di Nick Gomez con Christina Ricci e “Lizzie” (2018) di Craig William Macneill con Chloë Sevigny.
Sull'argomento "femmine border/beyond-line & cavalli + o - adorati" consiglio il recupero di “Horse Girl”.
* * ¾ - 5½
Per non esser giunti qui invano, ecco a voi: "Sta'ttento con quell'ascia, Eugenio!"
("UmmaGumma", 1969 - Live a Manchester) ("Pink Floyd - Live at Pompeii", 1972 - In studio all'EuropaSonor di Parigi)
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