Regia di Lee Unkrich, Adrian Molina vedi scheda film
Un film animato della Pixar che commuove e ha diversi momenti riusciti.
Miguel, un bambino messicano che, come il suo avo musicista, ha la passione per la musica, mentre fugge dai suoi familiari che non vogliono che intraprenda il mestiere del mariachi, ma che diventi un ciabattino, come tutta la famigliam fa uno strano viaggio nel mondo dei morti, durante una festa di paese. Fra musica, canzoni, personaggi scheletrici buoni e cattivi e giganteschi mostri alati, a metà strada fra il drago e il grifone, un film animato della Pixar che commuove e ha diversi momenti riusciti. Le ambientazioni e i costumi messicani aiutano ad entrare nello spirito di questa favola musicale in cui l'affetto familiare è molto forte e le note di una chitarra possono fare la differenza nei momenti più importanti del racconto (vedi il personaggio che da il titolo al film, la veccha nonna Coco, che, quand'era bambina, rimaneva incantata da unac anzone del padre, prima che questi se ne andasse via da casa per trovare fortuna come musicista). Ci si immedisemi subito nel giovane Miguel, perché quando entra nel mondo dei non vivi, la prima cosa che viole fare è assolutamente conoscere il suo avo canterino e ribelle,, credendolo un divo assoluto di vecchi film musicali in bianco e nero. Quando, però, scopre che la verità non era come se l'era immaginata, capisce che la vita (e la morte) è spesso crudele, ma può anche far rappiacificare familiari che non si parlano da molto tempo. Stupisce, nel film, trovare sosia animati di Adam Brody e persino di Guy Williams, lo Zorro televisivo della serie degli anni'50, mentre ci si intenerisce alla vista di vecchiette, come Coco, ormai quasi immobili e sedute su una sedia in attesa che qualcuno le canti una canzone, per ridestare in lei ricordi che, altrimenti, potrebbero scomparire dalla sua mente.
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