Regia di Dino Risi vedi scheda film
Secondo me è il film più cinico del cinema italiano, tanto che persino il Mereghetti rileva l'enorme cinismo di questa pellicola. Questa caratteristica è data soprattutto dal parlare di eventi di per sé orribili con tono da commedia, e ancor più dal fatto che gli stessi personaggi si divertono un sacco a mettere a segno il turpe piano. E' forse solo la ricca arpia ad essere odiata per evidenti motivi? No, semplicemente tutti se ne fregano di tutti, anche dello stesso protagonista, da cui ci si aspettava i quattrini. La stessa sua amante se ne frega di lui. Durante la progettazione dell'omicidio, la sceneggiatura si diverte addirittura a far credere per qualche istante che ciascuno dei componenti del conciliabolo abbia scrupoli morali su quanto sta per compiere. Mera illusione, naturalmente. Il divertimento potenziale di qualche momento (come quando lui gusta il melone in giardino e lei ricompare all'improvviso dietro le spalle) viene mortificato dal mare di acido solforico offerto col sorriso sulla bocca.
Scusate, ma io non ho mai sopportato chi mi dice: tutto fa schifo, ridiamoci sopra! Uno, perché non è vero che tutto fa schifo, e due perché non bisogna ridere sul male e presentarlo come banale e indifferente. Proprio peccato, perché Sordi è bravo, e lo è pure la Valeri. Risi per di più dirige benino, ma quel soggetto e sceneggiatura, opera di molte mani, rimangono sullo stomaco.
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