Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un matrimonio e un funerale e (quasi) mezzo.Anatomia di un suicidio perfetto.Industriale dell'ascensore vagamente donchisciottesco è vittima e succube del patrimonio ingente della moglie che coglie sempre l'occasione per umiliarlo e denigrarlo in pubblico.Ma lui non è uno stinco di santo...anzi:amanti,debiti,una fabbrica oltre l'orlo del fallimento,operai che giustamente gli ringhiano perchè non vedono il becco di uno stipendio da tempo,ma lui non si rassegna al suo status e cerca pervicacemente di risollevarsi.E la moglie,che tra l'altro presta pure i soldi a strozzo,gli rifiuta quel pugno di milioncini che gli servirebbero per risolvere tutto.Fino a che arriva la notizia che la megera è perita in tragico incidente ferroviario.La salvezza.Un funerale da organizzare(e lo organizza l'amante),le cose da sistemare col fido marchese Stucchi(ogni Don Chisciotte che si rispetti deve essere accompagnato dal suo fido Sancho Panza),debiti da regolare e assets da riorganizzare(come si direbbe oggi ma 50 anni fa era solo vendere parti del patrimonio di famiglia).Un bel funerale,triste, rovinato sul più bello dal ritorno,più viva e vegeta che mai,della presunta salma,la quale dal canto suo riprende tutto in mano per umiliare ancor di più il suo disamatissimo consorte.FIno all'organizzazione dell'omicidio perfetto da parte di Cretinetti Nardi che si trasformerà beffardamente nel suicidio perfetto... Questo film riesce sempre a stare in bilico miracolosamente tra commedia di costume e commedia nerissima e diciamo che sotto una scorza italianissima batte un cuore britannico,vista la maestria inglese nel fare commedie venate di humour più nero del catrame.Si ride ma si ride a denti stretti per quello che vediamo sullo schermo:una moglie megera cultrice del dio denaro,un marito re Mida all'incontrario tutto quello che tocca distrugge(anche la sua fabbrica di ascensori non riesce a fabbricarne uno veramente sicuro) e varie altre figurine che descrivono bene l'Italia del boom economico.In questo quadro desolante fa quasi pena il personaggio recitato mirabilmente da Sordi e il tormentone Cretinetti resta impresso perchè riassume miseria di lui e dispregio di lei.Risi raramente è stato così cattivo ma ancora una volta ha colto nel segno...
non male
ottimo
una megera indimenticabile
ltro personaggio da ricordare nella sua galleria
regia stringata con grandi prove d'attore
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