La recensione su Giochi erotici di una famiglia per bene

Di solidi princìpi morali, contrario al divorzio e marito fedele, Riccardo (Donald O'Brien) una sera arriva a casa prima del solito, sorprendendo la moglie Elisa (Malisa Longo) a letto con un amante. Dopo aver messo in fuga il compagno e non intenzionato a dividersi, propone di condurla lontano, in un paese isolato, ma durante il viaggio si ferma in prossimità di un lago. Ha infatti somministrato un sonnifero alla consorte, che presto crolla in un sonno profondo. Riccardo rinchiude il corpo della donna in un sacco, che poi getta lungo una scarpata, credendo di averla uccisa. In seguito conosce Eva (Erika Blanc), una prostituta della quale s'innamora, decidendo di ospitarla in casa, affascinato dalla sua non comune bellezza. Confuso e intimorito, temendo di impazzire per via di ripetute visioni della moglie che crede defunta, Riccardo arriva a corteggiare persino la nipote Barbara (Maria D'Incoronato). Non immagina di essere finito al centro di ben due complotti: essendo un uomo ben messo economicamente, sia la moglie (in realtà non morta e amante di Eva), che la nipote, congiurano alle sue spalle, tentando di ucciderlo per entrare in possesso dell'eredità.

"Il nostro lavoro funziona perché ci sono uomini abbandonati o mai presi..."

(Eva/Erika Blanc)

Giochi erotici di una famiglia per bene: Erika Blanc 

Un titolo [1] fuorviante, inappropriato, cela di fatto un "sexy thriller" (sulla scia della trilogia diretta da Umberto Lenzi e interpretata dalla ex "baby doll" Carroll Baker) girato fuori tempo massimo, ma non così scadente come è stato, in genere, descritto. La sceneggiatura, opera dell'altrove regista Renato Polselli, offre dialoghi antifemministi al limite del pensabile, ma non è affatto banale e addirittura, dimostrando la profonda conoscenza cinematografica dell'autore, offre un chiaro omaggio a Lo sconosciuto del terzo piano (Boris Ingster, 1940), quando Riccardo, sopraffatto dai sensi di colpa, immagina di trovarsi di fronte a un giudice, accusato dell'omicidio di Elisa.

Giochi erotici di una famiglia per bene: Malisa Longo 

Dirige l'enigmatico Francesco Degli Espinosa, nome iberico ma attribuito (stando all'imdb) a un italiano alla sua prima e unica regia nonché, come riportato dai titoli di testa, aiuto regia (!). Girato senza troppa cura e montato peggio, Giochi erotici di una famiglia per bene ha dalla sua la presenza di due attrici davvero avvenenti (Erika Blanc, al culmine dello splendore durante i sui 33 anni e l'altrettanto sensuale Malisa Longo, all'epoca appena venticinquenne) purtroppo non del tutto valorizzate dal contesto di distratta realizzazione tecnica. Non rende poi più intrigante la visione una colonna sonora terribilmente kitsch, oggi davvero fuori tempo. Finale grottescamente cinico, con una lunga serie di sfighe concatenate, che arrivano a trascinare ciascun protagonista alla morte. L'idea, suggestiva e potente, è realizzata in maniera talmente superficiale da rendere sullo schermo solo un insieme di frenetiche riprese, piuttosto approssimativamente girate, interpretate e montate. Il buon caratterista Donald O'Brien ce la mette tutta, cercando di farsi spazio in ruolo - una volta tanto - da protagonista. Ottimo il doppiaggio, con la voce (se l'orecchio non inganna) di Emilio Cigoli, celebre alter ego labiale di Vincent Price, prestata qui a Donald O'Brien.

Giochi erotici di una famiglia per bene: Maria D'Incoronato

Visto censura [2]

Nel verbale allegato al nulla osta n. 67228, rilasciato il 31 ottobre 1975, si evidenzia che la produzione, in occasione di una prima revisione, non ha inteso operare tagli, in particolare quello della "sequenza particolarmente erotica contenuta nella prima parte del film e precisamente tra il protagonista e la prostituta". La conseguenza è che la Commissione "ritiene di non dover richiedere l'effettuazione del taglio della sequenza di cui alla decisione della precedente revisione di 1° grado in quanto, nonostante il carattere erotico della stessa, essa è ispirata dalla trama del film. Tuttavia il carattere erotico e la tematica del film, le scene di nudo e di violenza, lo rendono inadatto ai minori degli anni 18."

Metri di pellicola: 2243.

NOTE

[1] Le distribuzioni italiane sembrerebbero essersi più volte ispirate al titolo di Giochi erotici di una famiglia per bene, infatti il film tedesco MitGift (Michael Verhoeven, 1976) circola da noi come "Giochi perversi di una signora bene". Ma sono, soprattutto, successive pellicole hard francesi a subire l'influsso, nella rititolazione italiana, delle parole "giochi erotici" e "per bene": Les jours et les nuits d'Eva Blue diretto da Francis Leroi, passa nelle nostre sale nel 1980 come "Giochi erotici di una moglie perversa", mentre Parties très spéciales (diretto da Gérard Kikoïne) viene rilasciato come "I desideri di gente perbene". Va però aggiunto che esiste un precedente, probabilmente in assoluto il primo titolo a capo di tutti gli altri, un sexy thriller diretto da Luciano Ercoli nel 1970, "Le foto proibite di una signora per bene".

[2] Dal sito "Italia Taglia".

Giochi erotici di una famiglia per bene: Donald O'Brien 

"«Allorché un immortale» aggiunse il mio interlocutore, «si sposa con una immortale, il matrimonio viene disciolto, per una legge dello stato, quando il più giovane dei due coniugi ha raggiunto gli 80 anni; già che si ritiene giusto che un disgraziato, costretto a campare, senza suo desiderio né colpa, per l'eternità, non debba anche per colmo di sventura vivere insieme a una donna egualmente immortale.»"

(Jonathan Swift)

Giochi erotici di una famiglia per bene (Francesco Degli Espinosa, 1975) - Clip

F.P.  17/07/2022 - Versioni visionate in lingua italiana: streaming su Amazon Prime (durata: 78'59"); integrale (84'46")