Tbilisi, Georgia, 2016. In una società prettamente patriarcale, tre generazioni di una comunissima famiglia vivono sotto lo stesso tetto. Tutti rimangono però sorpresi il giorno in cui la cinquantaduenne Manana decide di lasciare la casa dei genitori e di andare a vivere da sola. Senza famiglia e senza marito, la donna andrà incontro a un viaggio verso l'ignoto.
neorealismo in salsa georgiana, intenso e profondo (il problema è che siamo a tbilisi ma potrebbe essere teheran o catanzaro); solo per pubblico sofisticato
con uno stile quasi documentaristico, la regista georgiana e il regista tedesco proseguono il lavoro di analisi del difficile ruolo della donna nella Tbilisi contemporanea iniziato con In Bloom nel 2013. montaggio efficace e dialoghi serrati, stile spigoloso e senza fronzoli. ottimi gli interpreti.
In un comune quartiere periferico di Tiblisi vivono ammassati tre generazioni della stessa famiglia. I genitori di Manana, insegnante di 52 anni, suo marito, e i suoi 3 figli, tra cui la più giovane con il marito. È una convivenza che va avanti da 25 anni, tra conflitti difficoltà di varia natura e il tentativo di mantenere il clan unito. Ma proprio alla vigilia del suo… leggi tutto
In un comune quartiere periferico di Tiblisi vivono ammassati tre generazioni della stessa famiglia. I genitori di Manana, insegnante di 52 anni, suo marito, e i suoi 3 figli, tra cui la più giovane con il marito. È una convivenza che va avanti da 25 anni, tra conflitti difficoltà di varia natura e il tentativo di mantenere il clan unito. Ma proprio alla vigilia del suo…
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Commenti (2) vedi tutti
neorealismo in salsa georgiana, intenso e profondo (il problema è che siamo a tbilisi ma potrebbe essere teheran o catanzaro); solo per pubblico sofisticato
commento di carloz5con uno stile quasi documentaristico, la regista georgiana e il regista tedesco proseguono il lavoro di analisi del difficile ruolo della donna nella Tbilisi contemporanea iniziato con In Bloom nel 2013. montaggio efficace e dialoghi serrati, stile spigoloso e senza fronzoli. ottimi gli interpreti.
commento di giovenosta