Trama
Al Cairo, settimane prima della rivoluzione del 2011, il detective della polizia Noredin lavora alla famigerata stazione di polizia di Kasr el-Nil quando gli viene assegnato di risolvere il caso legato all'assassino di una star della musica. Ben presto, si renderà conto che l'indagine riguarderà anche l'élite di potere vicinissima al Presidente.
Approfondimento
OMICIDIO AL CAIRO: PRIMA DELLA RIVOLUZIONE
Diretto e sceneggiato da Tarik Saleh, Omicidio al Cairo racconta di come in Egitto, settimane prima dello scoppio della rivoluzione del 2011, Noredin, un ufficiale di polizia appartenente al sistema corrotto del Cairo, si ritrovi a indagare sulla morte di una cantante Lalena avvenuta all'hotel Nile Hilton, di cui è testimone la giovane cameriera sudanese Salwa. Rendendosi conto di quanto l'omicidio sia connesso con l'élite dei potenti del Paese legati al presidente Hosni Mubarak (e per tale ragione definiti "Intoccabili"), Noredin dovrà decidere quale sia la strada giusta da seguire.
Con la direzione della fotografia di Pierre Aim, le scenografie di Roger Rosenberg, i costumi di Louize Nissen e le musiche di Krister Linder, Omicidio al Cairo è un thriller politico ispirato a una storia vera: l'assassinio della famosa cantante libanese Suzanne Tamim, avvenuto nel 2008. Furono coinvolti nel delitto un uomo d'affari egiziano e un membro del parlamento. L'omicidio generò molto scalpore in Egitto non per il delitto in sé ma per i nomi di coloro che ne erano coinvolti, considerati molto vicini alla famiglia dell'allora presidente Mubarak. Spiega il regista: "Omicidio al Cairo è un film che ruota tutto intorno al Cairo, al suo passato, al suo futuro e alla gente che vi sta in mezzo. Tre giorni prima di iniziare le riprese, la sicurezza di Stato egiziana ci ha negato ogni tipo di permesso e la produzione è stata costretta a spostarsi a Casablanca. Mi sentivo devastato ma ho pensato a Federico Fellini e al suo Amarcord. Gli abitanti di Rimini giuravano di riconoscere strade, posti e persino case... ma il film era girato interamente a Cinecittà. Ciò mi ha spinto a credere che anche Casablanca potesse sembrare la capitale egiziana: per ricreare una città, occorre saperne cogliere in pieno l'anima.
Traendo ispirazione da una storia vera, ho preferito concentrarmi sul come accadono le cose. Il poliziotto Noredin è la nostra guida, una sorta di principe della città. Spetta a lui il compito di insegnarci l'arte di barcamenarsi con disinvoltura tra corrotti, codici sociali condivisi e persone appartenenti a classi sociali diverse. Spetta a lui a farci scoprire la bellezza del potere e la la bruttezza della verità.
La finzione del racconto ha costantemente corrispondenza nella realtà. A volte, ciò mi spaventa ma a essere onesti è stato anche il motivo per cui ho voluto realizzare il film".
Il cast
A dirigere Omicidio al Cairo è il regista Tarik Saleh. Nato a Stoccolma nel 1972, Saleh ha esordito nel 2001 con il documentario televisivo Sacrificio, in cui insieme al giornalista Erik Fandini andava alla ricerca della verità dietro la morte di Che Guevara. Nel 2005 ha realizzato il suo secondo documentario,… Vedi tutto
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Commenti (9) vedi tutti
Una finestra aperta sulla quotidianità egiziana. Niente di troppo diverso da quello che accade in Italia... purtroppo. FIlm interessante e bene realizzato anche se non privo di controsensi e naturalmente una storia non troppo lineare. Valido 7,5
commento di BradyTrovo sempre più stimolante attingere ad altre culture, benché limitata dall'esperienza passiva della visione di un semplice film. La storia è piuttosto appassionante e obbliga a una disamina sulle società odierne. Interessante anche la presenza di Fares Fares, attore che mi è noto da non più di 2/3 anni e che ho iniziato ad apprezzare.
commento di akaBiFilm interessante sullo sfondo della "primavera araba" del 2011, ben girato e ben interpretato. Resta la domanda di come possa una nazione stare in piedi in quel modo (non siamo nel 1800 nel west America), e resta pure un disgusto fisico a vedere uno che ingurgita catrame senza sosta per un'ora e mezza. Voto 7.
commento di ezzo24Un mix di cose d'Attualità anche importanti ma troppa varietà di situazioni porta ad un non positivo risultato finale.voto.5.
commento di chribio1UN film che è anche e soprattutto un atto di accusa alla società egiziana, sia in basso che in alto.
leggi la recensione completa di tobanissi distingue dai normali thriller per l'ambientazione egiziana,ma nell'insieme nulla di nuovo...poi Fares a me non piace voto 5.5
commento di ezioil film di Saleh si fa molto apprezzare per l'efficace ambientazione e la sobrietà nella recitazione, ben gestita dal regista svedese. non so se musicare il film con glaciale elettronica come un qualsiasi altro film o contemporanea serie tv noir sia stata la scelta più interessante. effetti collaterali della globalizzazione = omogeneità di sguardo.
commento di giovenostaSaleh gira un polar con sfumature noir, ma in fin dei conti The Nile Hilton Incident è soprattutto un film politico.
leggi la recensione completa di yumeAnche se ambientato quindi così a sud, rientra benissimo nel filone dei notevoli thriller che il Nord Europa ci sta offrendo negli ultimi anni. Non ghiaccio e neve, non Volvo e personaggi biondi, ma inverno caldo, sabbia, pelle olivastra, Peugeot scassate e Mercedes di quinta mano. Ed un bravissimo Fares Fares!
leggi la recensione completa di michemar