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I due nemici

Regia di Guy Hamilton vedi scheda film

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La recensione su I due nemici

di lamettrie
4 stelle

Un film bruttino, da visione piuttosto inutile.

Appare più come altro come una parodia del film di guerra, ma volendo essere tutt’altro, però: leggerino, superficiale sui problemi, purtroppo enormi, che la guerra trascina colpevolmente con sé. Le uniche riflessioni sulla guerra (il che equivale a dire “contro la guerra”, in particolare la guerra d’espansione) le pronuncia Sordi, che svetta su tutti gli altri in una parte non facile, quella dell’ufficiale italiano che non intende lasciarsi umiliare come la tradizione italiana invece imporrebbe. Gli altri recitano tutti maluccio, come in una soap opera militare: pessimo il medico italiano Bernasconi ad esempio, ma non di rado sono ridotte a macchiette pure i due maggiori ufficiali inglesi, compreso David Niven che avrebbe dovuto essere l’altra stella del cast.

Altro indizio, per parlare di soap opera militare, è la colonna sonora: tecnicamente bella, di Nino Rota, ma finisce per aumentare il tono ridicolo da commediola.

Il finale pure conferma l’idea complessiva: patetica, poco credibile, è l’empatia fra l’ufficiale inglese con le sue truppe, da una parte, e dall’altra l’ufficiale italiano con le proprie truppe. La sceneggiatura, davvero insulsa nonostante sia firmata da Age e Scarpelli e Cecchi D’Amico, mostra qui alla fine un’unità d’intenti piuttosto grottesca fra nemici: in guerra ci sarà stato anche il rispetto, in certi casi, fra antagonisti, ma bisognerebbe mostrarlo assieme a tantissimi altri elementi della logica malsana della vita bellica, che costringe proprio a mettere in secondo piano gli elementi di compassione tra nemici.

L’argomento bellico tirava ancora parecchio, (si era nel ’61: vuoi per i reduci, vuoi per chi faceva il servizio militare), ma se n’ è voluta dare un’immagine retorica: quella secondo cui alla fine in guerra i sentimenti, la giustizia e la morale prevalgono su tutto, almeno negli auspici. Un’immagine italiana, appunto, della guerra, anche adatta al pubblico cattolico, e quindi falsamente rassicurante: quella utile ad assolversi dalla guerra voluta con il fascismo, e da quella che incombeva, da servi dell’America, contro i russi.

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