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In arte Nino

Regia di Luca Manfredi vedi scheda film

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La recensione su In arte Nino

di passo8mmridotto
8 stelle

La vita del grande attore Nino Manfredi, le sue peripezie tragicomiche prima di arrivare al successo, raccontate dal regista Luca Manfredi, suo figlio.

Di Nino Manfredi attore conosciamo molto bene la carriera cinematografica, i tanti film mediamente di successo e le sue frequenti apparizioni in programmi televisivi, a partire dalla partecipazione a "Canzonissima" del 1958 che gli aprì le porte della notorietà al grande pubblico.

Luca Manfedi, figlio di Saturnino Manfredi (in arte Nino) ha voluto dedicare al grande attore questa biografia inedita, dalla quale apprendiamo uno spaccato della sua vita a partire dal ricovero (durato tre anni) in sanatorio, dove ha visto morire molti suoi compagni di sventura.

Ritornato alla vita "normale", riprende gli studi universitari, pressato dal padre che vorrebbe vederlo laureato in giurisprudenza.

L'incontro causale con Tino (Buazzelli) lo porterà a frequentare l'Accademia d'Arte Drammatica S: D'Amico, ma i primi passi nel mondo del Cinema non saranno facili. Soltanto la sua grande smania di affermazione, aiutato e sostenuto da Tino, lo porteranno al successo, non senza sacrifici, umiliazioni e mortificazioni, soprattutto da parte del padre Romeo.

Luca Manfredi ha realizzato un ottimo film, un esplicito atto d'amore nei confronti del padre, affidandone la non facile interpretazione al brevissimo Elio Germano, entrato tanto in profondità nella parte, da rassigliare all'attore scomparso in ogni sua espressione.

Miriam Leone è Erminia, sua moglie, dolce come non mai, e Stefano Fresi è un grande (in tutti i sensi) Tino Buazzelli.

 

Gli spunti di riflessione sono molti, in questo film che Luca Manfredi ha reso godibilissimo e anche divertente: la vita e la morte di tanti amici nel sanatorio (siamo nel 1943, la tubercolosi mieteva vittime , soprattutto nei giovani), la prima "visita" a una casa di tolleranza, dove Nino viene trascinato da Tino, e dove viene "beccato" dal padre e schiaffeggiato davanti alla "cassiera".

Traumatizzato, ci ritornerà soltanto per festeggiare il giorno della laurea, nel bel mezzo di un bombardamento che precedeva l'arrivo degli "alleati" per liberare Roma dai nazi-fascisti.

Degna di nota è la serenata che Nino, Tino e un altro amico attore realizzano, vestiti da menestrelli, in cambio di cinquelila lire ciascuno. Invitati a cena dai promessi sposi cui la serenata era dedicata, vengono accusati del furto di cinque milioni custoditi in un cassetto dell'abitazione. Ovviamente, non erano loro i ladri, ma il promesso sposo. Erminia, superato il trauma del mancato matrimonio, si innamorerà di Nino e diventerà sua moglie.

Questo, per sommi capi, il contenuto del film, che comunque è molto altro ancora, il cast è ricco di attori straordinari, la sceneggiatura è perfetta: Luca Manfredi, con grande umilità, ha realizzato un suo sogno, che per noi che amiamo il Cinema è un "regalo speciale".

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