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I Don't Feel at Home in This World Anymore

Regia di Macon Blair vedi scheda film

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La recensione su I Don't Feel at Home in This World Anymore

di mc 5
10 stelle

Sorpresona. Appurato che questo film non è uscito nelle sale ma distribuito attraverso il circuito Netflix (e dunque "servito" come Dio comanda, buon audio e buon video piu' un eccellente doppiaggio), l'ho voluto recuperare in streaming, scoprendo tante cose, tutte positive. Cose che mi hanno indotto ad amare questa pellicola, che si è rivelata un gioiello assoluto. Film piccolo ma immenso. Partiamo dalla fine. L'opera porta in dote una colonna sonora assolutamente strepitosa, musica da urlo, dal punk al rock'n'roll, ma soprattutto una sanissima scorpacciata di musica popolare americana, dal country allo zydeeco, c'è sempre musica bella. Poi fondamentale: il film si porta a casa il premio del Sundance 2017 come miglior pellicola (e chi mi conosce sa quanto io sia affezionato a questo festival e al suo illustre creatore). Poi diciamo anche che dietro allo stile del bravissimo regista (credo debuttante ma posso sbagliare) Macon Blair c'è un'evidente matrice di ispirazione: il film ricorda (ed è un complimento) dannatamente il "marchio" dei fratelli Coen (quindi una bella commestione di thriller e ironico barra grottesco). E poi c'è un discorso sul cast (azzeccatissimo) e in particolare sui due fantastici protagonisti. Lui è il celeberrimo Elijah Wood sul quale non occorre certo indugiare in quanto interprete assai popolare e qui anyway quasi irriconoscibile. Ma è su "lei" che voglio soffermarmi, Il nome (Melanie Lynskey) forse dira' poco (diceva poco anche a me finchè non ho inquadrato chi fosse). Premettendo che adoro il suo viso (me ne sono -si fa per dire, da fan- anche un po' innamorato) diciamo che Melanie è una che viene da lontano. Anzi da lontanissimo se è vero (come è vero) che la vidi ai suoi primissimi passi che era un'adolescente affiancata a una (anch'ella giovanissima, ai tempi) Kate Winslet in uno dei miei film di culto "Creature del cielo" firmato da Peter Jackson (una storia morbosa e bellissima), ma poi la ammirai molti anni dopo nel caro "American life" di Sam Mendes dove interpretava una moglie tristissima. Ebbene ora rivedo la dolce Melanie mattatrice in questo film delizioso ed è stato come rivedere una vecchia amica (faccia moderatamente pienotta, seno enorme ancorchè sempre rigorosamente coperto, culone grosso) con la quale ho (sempre si fa per dire) avuto una storia anni addietro. Melanie interpreta qui un ruolo scritto assai bene (una specie di casalinga single con l'animo vagamente anarco freak) ma Macon Blair, che oltre che dirigere ha curato anche la sceneggiatura, ha delineato con attenzione tutti i personaggi del film. Come ho accennato, l'opera è godibule al massimo proprio per quello spirito alla Coen che sembra quasi una caricatura del thriller, diluendo i diversi momenti di tensione drammatica con robuste iniezioni di paradossale e di grottesco. E infine aggiungerei che il film lo si puo' vivere anche come una sorta di full immersion in una "altra America", quella (come dire) provinciale o periferica, quella che amo per averla spesso frequentata -appunto- al cinema, e che qui è oltretutto resa vibrante anche da tanta bella musica tradizionale "di campagna". Ripeto: è visibile solo attraverso il "sistema" Netflix e non in sala, se potete recuperatelo, che è un gioiello. PS: Melanie ti amo.

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