Lee, ex icona del cinema western, vive una confortevole esistenza prestando la sua voce al doppiaggio delle pubblicità e fumando erba. Dopo aver ricevuto un premio alla carriera e alcune inaspettate notizie, Lee riesamina il suo passato mentre l'incontro fortuito con una sardonica fumettista gli darà la possibilità di guardare a un nuovo futuro.
Un soggetto che di sicuro non brilla per originalità ma a far guadagnare punti a quest'opera sono la solida interpretazione di Sam Elliott e l'ottimo mestiere in cabina di regia di Haley. I ritmi sono lenti ma è inevitabile, anzi necessario per un film intimista come questo.
This is the Sea. And this is the beach. E questo è l'umor del mattino grieghiano a guisa di musica d'attesa e contemplazione, tra infinito generale e finitezza personale (l'andare a nutrir le rose). “My death was the whole reason for that show, man”. E questa è la risacca. One more, Lee.
Sam Elliott fa di tutto e di più per dare linfa a un'opera onesta, ma non molto di più, anche perché non è esattamente il primo film sul tema della malattia. forse avrebbe giovato osare un po' di più, evitando abusate trappole retoriche, tipo il Peer Gynt di Grieg che accompagna la accettazione serena del fato. tutto molto cool e risaputo.
Com'è che si dice? “Potrebbe recitare anche solo l'elenco telefonico e...”: ecco. “Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken.” “Can you just run it a few more times, Lee?” “Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken. Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken.… leggi tutto
"The Hero" piace perché si percepisce forse un lato autobiografico (riferito a Sam Elliott). Per Laura Prepon invece è probabilmente il miglior film della sua carriera finora.
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Legenda alla Leggenda.
• Corsa all'Ovest, Destino Manifesto, Febbre dell'Oro, Terra dell'Abbondanza.
• Fine XIX secolo: tramonta il West, nasce il Cinema: sorge il Western.
• Nel mentre: John…
Com'è che si dice? “Potrebbe recitare anche solo l'elenco telefonico e...”: ecco. “Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken.” “Can you just run it a few more times, Lee?” “Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken. Lonestar Barbecue Sauce: the perfect partner for your chicken.…
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Commenti (3) vedi tutti
Un soggetto che di sicuro non brilla per originalità ma a far guadagnare punti a quest'opera sono la solida interpretazione di Sam Elliott e l'ottimo mestiere in cabina di regia di Haley. I ritmi sono lenti ma è inevitabile, anzi necessario per un film intimista come questo.
commento di bombo1This is the Sea. And this is the beach. E questo è l'umor del mattino grieghiano a guisa di musica d'attesa e contemplazione, tra infinito generale e finitezza personale (l'andare a nutrir le rose). “My death was the whole reason for that show, man”. E questa è la risacca. One more, Lee.
leggi la recensione completa di mckSam Elliott fa di tutto e di più per dare linfa a un'opera onesta, ma non molto di più, anche perché non è esattamente il primo film sul tema della malattia. forse avrebbe giovato osare un po' di più, evitando abusate trappole retoriche, tipo il Peer Gynt di Grieg che accompagna la accettazione serena del fato. tutto molto cool e risaputo.
commento di giovenosta