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Veleno

Regia di Diego Olivares vedi scheda film

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La recensione su Veleno

di alan smithee
6 stelle

VENEZIA 2017 - SETTIMANA DELLA CRITICA

La terra dei padri; la famiglia; le tradizioni di una vita, da una parte.

Il raggiro; il ricatto; l'estorsione che ti costringe a fare ciò che per nulla al mondo saresti disposto a fare, dall'altra.

In Campania, nella famigerata zona in mano alle cosche intente a disperdervi illegalmente rifiuti tossici dalle mortali conseguenze nei confronti della salute umana ed animale, conosciuta tragicamente col nome di Terra dei Fuochi, due fratelli allevatori di bufale, devono piegarsi di fronte alle insistenze di una ricca famiglia locale diretta dal giovane rampollo, avvocato corrotto e colluso, di cedere la fattoria per i turpi commerci di sostanze radioattive che tanto guadagno assicurano alla malavita.

Cosimo, il più anziano, la cui moglie è ossessionata dall'idea di non riuscire a rimanere incinta, e per questo è disposta a ricorrere a tutti, ma proprio tutti i metodi per riuscire a procreare, si scopre anche malato gravemente di un tumore all'intestino.

Nonostante ciò, sarà proprio lui l'ultimo ad arrendersi al ricatto, morale e materiale, che i due allevatori dovranno subire.

Melodramma incentrato su una piaga di perenne attualità e drammatici risvolti etico-civico-sanitari, dal buon ritmo e sostenuto dalla valida recitazione dei suoi noti interpreti (il terzetto formato da Massimiliano Gallo, Luisa Ranieri, Salvatore Esposito è perfetto e in gran sintonia), Veleno, recitato in gran parte in napoletano stretto che richiederebbe l'ausilio di sottotitoli, è stato presentato alla Settimana della Critica a Venezia 2017, ed è l'opera seconda del regista e sceneggiatore napoletano Diego Olivares, noto per il suo esordio nel 2003 con I cinghiali di Portici.

Il film è strutturato secondo i canoni della tragedia ineluttabile senza soluzione, quella che travolge l'onesto pur irriducibile che pur non si arrende di fronte ad un destino segnato dalla tragedia, e pur basandosi su presupposti e situazioni ahimè tragicamente assai noti e visti in più occasioni, presenta un buon passo narrativo, un suo carattere tenace, grazie ad un incedere dal ritmo grintoso e l'incalzante evolversi dei tragici eventi.

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