Regia di Diego Olivares vedi scheda film
Cosimo è, insieme al fratello, un allevatore di bufale. Con la moglie Rosaria stanno festeggiando la notizia dell'attesa di un figlio, una gravidanza molto voluta, cercata grazie al concepimento assistito. Quella stessa notte la stalla con tutte le bufale all'interno, viene incendiata da un gruppo di ragazzi inviati dal boss del paese. Ci troviamo in provincia di Caserta, tra le terre dei fuochi, e la campagna di Cosimo e di suo fratello Ezio è stata individuata dalla camorra come nuova discarica per i rifiuti tossici.
Cosimo nonostante il grave danno economico subito, non ha intenzione di arrendersi, mentre Ezio è tentato dalle proposte che gli vengono offerte: lavori di poche ore pagati migliaia di euro. Uno degli organizzatori di questi accordi malavitosi è il candidato sindaco del paese, rimasto incastrato a sua volta da un matrimonio di comodo con la nipote del boss, non riesce a staccarsi da un ambiente che lo ha arricchito di soldi e potere, ma al quale non sente di appartenere.
Intanto Cosimo scopre di avere un tumore in fase terminale. Impaurito dal dover lasciare la moglie e la figlia ancora da nascere in cattive acque, decide di vendere tutto come il fratello. È Rosaria a questo punto a prendere in mano la situazione e a non lasciarsi intimorire dalle minacce. È sempre difficile affrontare una tematica come quella di "Veleno": si rischia di raccontare cose già raccontate senza aggiungere niente di nuovo,o di cascare nell'autoriale di basso livello. Non è il caso di questo film di Diego Olivares, che torna con un nuovo lavoro dopo diversi anni per raccontare una storia ispirata a fatti realmente accaduti. Lo fa senza la pretesa di essere troppo pretestuoso, riesce a tenere il timone narrativo puntato sempre verso l'obiettivo di arrivo, quello della denuncia sociale, rimanendo distaccato dagli eventi non si lascia trasportare da facili moralismi. Chi deve morire muore; chi deve rimanere rimane; le cose cambieranno poco grazie ai compromessi omertosi di chi in quella terra c'è nato e sceglie la via facile di una vita comoda ma malata dentro.
Un cast di tutto rispetto, a partire dal bravissimo Massimiliano Gallo (già apprezzato dalla sottoscritta ne "La santa"- 2013 di Cosimo Alema'), qui nella parte di Cosimo. La sua malattia coincide con quella della sua terra e a poco vale la sua lotta, quando l'avvelenamento arriva proprio da chi quella terra l'ha nutrita e coltivata fino a poco tempo prima.
Ottima interpretazione per Luisa Ranieri, nella parte di Rosaria. Se Cosimo è la terra che sta muorendo, Rosaria è la terra gravida e fertile, quella della speranza.
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