Regia di Diego Olivares vedi scheda film
Discreto dramma umano e sociale,ottima l'interpretazione degli attori,tuttavia difetta in originalità
In un piccolo centro del casertano,nella famigerata terra dei fuochi, un'umile famiglia di contadini,proprietaria di un piccolo appezzamento con relativa azienda,cerca di resistere alle lusinghe di una ditta limitrofa, in odore di camorra, che ne vorrebbe fare una discarica a cielo aperto. Cosimo ,il bravissimo Massimiliano Gallo e sua moglie Rosaria una Luisa Ranier,di grande spesssore,i in vesti insolite,condividono questa piccola impresa agricola insieme a Ezio, il fratello di Cosimo, e sua moglie Adele, genitori di tre bambini piccoli. Anche Cosimo e Rosaria scoprono di aspettare finalmente un figlio.Ma il clan responsabile dello "smaltimento rifiuti" visto che con le buone non ottiene risultati,passa a vie di fatto,mandando degli scagnozzi a incendiare la stalla col bestiame e poi addirittura un trattore,insomma le provano tutte, per impadronirsi di quel pezzo di terreno, che confina con le loro discariche abusive, impedendone l'ampliamento.Il loro boss impersonato da un Nando Paone, sorprendente nel primo ruolo di cattivo e pare di capire perfino con tendenze pedofile,esercita il suo potere attraverso intimidazioni e minacce, ma anche usando il paravento legale di un sordido e ambiguo avvocato, Rino Caradonna,marito della nipote,rampollo borghese,puttaniere impenitente, che si dibatte tra desiderio di essere qualcuno rispettabile,aspira persino a fare il sindaco, e le pressioni dei parenti della moglie, che lo coinvolgono sempre di più nei meccanismi perversi della criminalità organizzata, In più il povero Cosimo scopre di avere un carcinoma allo stomaco che non gli da scampo e anche il fratello e la cognata sembrano intenzionati a cedere.
Ci sono tutti gli ingredienti,perfino i sottotitoli, per chi non mastica il dialetto napoletano, per girare un film di denuncia,impetuoso e passionale, che peraltro pare ispirarsi ad un fatto di cronaca vera.Tuttavia da Gomorra in poi ne abbiamo visti veramente tanti di lavori di questo tipo, che ormai ci sembra di assistere all'ennesimo esercizio di stile meccanico e scolastico.Le interpretazioni di tutti gli attori sono straordinarie,intensissime e vibranti,ma questo non basta per dare credito ad una pellicola, che sguazza troppo in tutti i più tipici clichè del genere, già cinematograficamente molto frequentati.
Sia chiaro, l'opera di Olivares è assolutamente degna di nota e interessante,tuttavia manca quel guizzo di originalità,quel "quid"in più che avrebbe potuto elevarla rispetto alle tante opere similari, uscite nei circuiti cinemtografici italiani degli ultimi 10 anni.
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