Regia di Martin Campbell vedi scheda film
Un immigrato asiatico residente a Londra e avanti con gli anni perde la figlia, sua unica familiare, a causa di un attentato dell'IRA. Insoddisfatto dell'operato delle forze dell'ordine, tenta di mettersi in contatto con un viceministro irlandese, personaggio di spicco nel processo di pace ma con un passato di rilievo nella lotta armata contro il Regno Unito. Quest'ultimo è molto più "addentro" alla vicenda di quanto sembri all'inizio, e rifiuta le informazioni all'asiatico, il quale inizia ad indagare per conto proprio, facendo tesoro dell'esperienza acquisita decenni prima sui campi di battaglia del Vietnam. Un film d'azione che sarebbe nella media, se non fosse per il background fantapolitico e alcuni elementi funzionali alla narrazione, che lo rendono assolutamente incredibile. Il viceministro irlandese, in un primo momento presentato quale personaggio istituzionale, referente degli inglesi per la conciliazione con la vecchia IRA, nella quale ha ancora una forte influenza, finisce per agire come il capo di una cellula terroristica. Lo stesso intreccio, che narra di un complesso intrigo tra vecchi e nuovi militanti dell'IRA, appare poco plausibile. Paradossalmente, il personaggio più credibile è l'attempato asiatico interpretato da Jackie Chan, che ha come unico interesse quello di apprendere nomi e ruoli degli autori dell'attentato, per fare vendetta. Buone le prestazioni dell'attore originario di Hong Kong, così come quella di Pierce Brosnan. Le sequenze di azione, sebbene ben realizzate, non sono poi tantissime; il film è piacevole sotto questo aspetto, meno per la poca plausibilità della trama.
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