Regia di Pier Francesco Pingitore vedi scheda film
Basta leggere il cast (Pippo Franco, Montagnani, Bombolo, Cannavale, Antonelli, Baccaro) e si capisce subito in che razza di film ci siamo imbattuti. Eppure, nonostante l'esilità dello spunto - Pippo Caciotta è uno sceneggiatore per un borioso attor comico che considera i suoi copioni, abbondanti di sganassoni e cascatoni, "obsoleti" e superati ("nun fa ride'") - e la volgarità di certe situazioni, il film è divertente. Pippo Franco, più che recitare, urla e si dimena, ma come si fa a non ridere, ad esempio, quando il mostruoso detenuto Salvatore Baccaro gli chiede un bacio per lasciarlo evadere? Bombolo, poi, prende la consueta dose di schiaffoni: "Scommetto che mio cognato ha imparato una lezione" dice Pippo Franco dopo che Bombolo ha subito una scarica di sganassoni, "Sì, me so' 'mparato a fammi li cazzi mia!" ribatte piagnucolando Poldo. La parte meno divertente del film è quella legata agli episodi derivati dal trafugamento di una valigetta (confesso la mia idiosincrasia agli scambi di valigie e valigette nei film), a parte le consuete battute di Bombolo. Ovviamente alla fine del film, se ci pensiamo bene, ciò che ha fatto più ridere sono state le cadute, le botte, le parolacce, le scorregge, alla faccia - sembrano dire Castellacci e Pingitore, responsabili dell'operazione - dei Moretti, dei Nichetti, dei Verdone o, al limite, dei Woody Allen...
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