Regia di Scott Cooper vedi scheda film
La frontiera, l'Ovest americano, e, in ultima analisi, il western, sono tutti elementi nelle corde del bravo Scott Cooper, regista giovane che ha fatto una serie di buoni film ("Crazy Heart", "Il Fuoco Della Vendetta"), e che con "Hostiles" realizza il suo film più ambizioso ma anche il suo film più riuscito. Siamo negli ultimi anni dell'ottocento, la Guerra Civile è alle spalle e l'America si appresta a chiudere anche il contenzioso con i nativi americani. In questo clima di fine d'epoca, si muove un capitano dell'esercito unionista, costretto ad accompagnare un capo apache, molto malato, nel suo terra nativa, il Montana. Un viaggio estremamente pericoloso, dal lontano New Mexico. Un viaggio che sarà, però, di riconciliazione, una presa di coscienza di una guerra crudele e sbagliata, quella fra i nativi e l'esercito americano, Cooper gira estremamente bene, si prende tutto il tempo necessario per sviluppare i personaggi, (forse un po' troppo), lasciando risaltare più l'etica, la solidarietà, l'amicizia e l'espiazione, piuttosto che l'argento dei Winchester. "Hostiles" è un western cupo e lineare, lento e meditativo, un lavoro certamente non troppo commerciale nonostante la presenza di un ottimo Christian Bale, come d'altronde lo erano i suoi lavori precedenti. Un bel film, un bel regista, un racconto illuminato anche dai paesaggi, meravigliosamente fotografati, senza strafare, senza insistere, senza lustrini inutili. Cooper non è Ford, sia chiaro, ma di western ben fatti se ne contano ormai sulle dita di una mano e questo lo è senz'altro. Fugace (e sfortunata) apparizione del bravo cantautore Ryan Bingham, già in "Crazy Heart" con cui vinse l'Oscar per la miglior canzone originale. Film importante, da vedere.
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