Regia di David Weaver vedi scheda film
Simpatico film natalizio. (Escludiamo la traduzione da cani del titolo, il finale molto tirato via - con la brevissima appendice "un anno dopo" che poteva essere risparmiata - e l'inizio che ci fa capire che la nevrosi del Natale non è solo tipica delle mamme italiane - vedi "Il Natale della mamma imperfetta" - ma più in generale delle donne delle grandi città).
La bella donna che, a causa di un incidente, perde la memoria e piomba come un angelo dal cielo nella casa di un (guarda caso) vedovo con 3 figli veterinario di montagna, vive e fa rivivere a tutte le persone con cui viene in contatto lo spirito del vero Natale. Non solo il Natale passato in famiglia, con bambini e nonni, decorazioni e dolcetti. Ma soprattutto condiviso, trascorso con amore, in compagnia di sconosciuti, o perlomeno di persone che il destino ha portato a vivere con noi un pezzo della loro vita, senza necessariamente dover sapere chi siano, come si chiamino né il loro passato. Che poi sia meglio passare il Natale (e forse anche tutta la vita) in una cittadina di montagna piuttosto che in una grande metropoli come New York, e in una bella famiglia affettuosa piuttosto che da zitella in carriera, è pure scontato,
Insomma, filmetto bello, e direi anche educativo.
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