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Suburbicon

Regia di George Clooney vedi scheda film

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La recensione su Suburbicon

di Furetto60
6 stelle

Buon film di Clooney, sceneggiato dai fratelli Coen.

Negli anni 50, subito dopo la Seconda guerra mondiale, iniziarono a sorgere, negli Stati Uniti, i bei quartieri periferici,dentro cui gli americani reduci dalla sanguinosa guerra, potevano finalmente coltivare il famoso"'american Dream"che trovava cosi la sua più felice  concretizzazione, il microcosmo idelae,che dava loro la possibilità di avere una bella casa, un bel giardino, una moglie adorabile e dei figli obbedienti e poi l’inserimento della propria famiglia, in una piccola comunità realizzata,fiera della proprie certezze e contenta di vivere nel rispetto dei principi morali.

.Gardner Lodge vive appunto a  Suburbicon,un sobborgo periferico fittizio,idilliaco, perfetta rappresentazione dell'ideale americano,un agglomerato di case tinta pastello tutte uguali con giardino,in compagnia della moglie Rose, rimasta paralizzata in seguito ad un incidente e il figlio Nicky.C'è anche con loro,la sorella gemella di Rose, Margaret.L'apparente tranquillità della cittadina viene compromessa ,quando una coppia di colore, i Meyers, con un bambino dell'età di Nicky,appare nella piccola comunità,  trasferendosi nella villetta accanto ai Gardner. L'intera cittadina  di Suburbicon insorge  violentemente contro "i negri" cercando  di allontanarli con ogni mezzo. Intanto, due delinquenti, irrompono nottetempo nell'abitazione dei Lodge e li stordiscono con il cloroformio, uccidendo Rose,sarà solo l'inizio di una torbidissima storia di crimini e violenze,in cui nessuno è innocente.

Suburbicon,è una black comedy che  nasce nel 1986 come sceneggiatura di Ethan e Joel Coen e diventa nel 2005 un film da affidare a Clooney regista e attore,ma George decide di uscire dal cast, chiamando al suo posto, nel ruolo del protagonista, Matt Damon.

Suburbicon,  nasconde sotto la candida e innocente patina,un'implacabile ferocia,un affresco al vetriolo di una comunità che pur sembrando un gioioso sobborgo californiano degli anni 50, fatto di casette allineate, giardini curati, gonne a ruota, occhialoni e colletti abbottonati, quasi quanto i suoi impeccabili abitanti, è in realtà un crogiuolo di gelosia,invidia, moralismo da strapazzo,paranoie xenofobee, odio razziale e puritanesimo di facciata. All'occasione verranno fuori in un'escalation di sangue e crudeltà, tutte le brutture di quella perfida comunità

Suburbicon è una dark comedy con una forte connotazione politica. Nella sua condanna dell'intolleranza e del razzismo ,c'è una vistosa critica agli Stati Uniti di Donald Trump, La più incisiva  ispirazione deriva però dalla triste  e purtroppo vera storia di William e Daisy Meyer, coppia afroamericana che nel 1957 traslocò a Levittown, in Pennsylvania, scatenando le proteste della comunità bianca.

Lo stile dei fratelli Coen è inconfondibile,attraverso il tratto  grottesco che connota inconfondibilmente i  loro lavori,descrivono con arguzia e cinismo le cattiverie insite in una società perbenista  e ipocrita,tuttavia pur essendo un'opera valida,non aggiunge niente di nuovo a quanto già visto in precedenti lavori.Su tutti "Fargo" con cui condivide molte analogie : criminali balordi e dilettanti,ingoiati da una situazione più grande di loro,che non riescono a gestire e finiscono travolti dai loro stessi comportamenti.

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