Regia di George Clooney vedi scheda film
Noi siamo a favore della integrazione razziale, ma solo quando i negri saranno pronti per essa!
Anni '50 coi suoi bei colori pastello e gente sorridente nella nuova casa nel nuovo quartiere modello. Cosa può disturbare questa atmosfera celestiale? L'arrivo di una famiglia nera in mezzo alla (in)ospitale comunità WASP (white anglo-saxon protestant: essere ebreo, anche se di pelle bianca, fa già perdere punti...). Ma la casa degli orrori a Suburbicon è forse un'altra...
Diciamolo chiaro: non so quale possa essere stato il contributo di Clooney, ma questo film a me sembra autentica farina del sacco dei fratelli Cohen: il classico cinema fatto di generi, e che allo stesso tempo dai genere si svincola per mostrare l'impronta autoriale.
Come considerare in definitiva questo mix fra cinema sui diritti civili associato a un thriller, il tutto mescolato con una satira di costume che si percepisce fin dalle primissime battute?
La ricetta Coheniana c'è tutta: il marcio dietro il conformismo, la stupidità come il più orrendo dei crimini, le vittime innocenti e ingenue che sopravvivono ma non ne comprendono il perché.
E il messaggio di fondo: l'America non solo non è un paese per vecchi, ma non è mai stato il paradiso felice che il mito tramanda, nemmeno nei favolosi anni Cinquanta.
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