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Good Time

Regia di Ben Safdie, Joshua Safdie vedi scheda film

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La recensione su Good Time

di ValeB
8 stelle

Un piccolo gioello con uno straordinario Pattinson

Una rapina andata male, un legame indissolubile, una notte folle. Questa, per sommi capi, la trama di Good Time, il film dei newyorkesi fratelli Safdie che ha mandato il pubblico in visibilio a Cannes e sta riscuotendo buone critiche in tutto il mondo.

Un film che sembra ispirarsi nelle atmosfere ai thriller metropolitani di William Friedkin e nella fotografia al neon e nella (splendida) colonna sonora del quotatissimo Oneohtrix Point Never al Drive di Refn, ma senza la sua patina romantica. Pattinson è lontano anni luce dall'astuto e belloccio Gosling: il suo Connie è un disperato senza arte né parte, senza grandi doti né aspirazioni, vive di espedienti e non è particolarmente colto o brillante. Il solo interesse del ragazzo è suo fratello Nick (molto ben interpretato da Benny Safdie, uno dei due fratelli registi), un ragazzone con seri problemi mentali, a cui è estremamente legato. E sarà questo amore fraterno il motore degli accadimenti che porteranno Connie a vivere una notte folle, frenetica e pericolosissima nei sobborghi di New York, popolati da poveracci, drogati, spacciatori, per strade buie e gelide, illuminate qua e là dai neon delle insegne. La città sembra un parco giochi abbandonato, proprio come quello in cui Connie e il suo compagno di sventure finiranno, in cerca di soldi o di qualunque altra cosa possa aiutarli.

Con un ottimo ritmo, bella regia, dialoghi scarni e un'interpretazione, quella del protagonista, che da sola varrebbe comunque il prezzo del biglietto, Good Time è davvero un piccolo gioiello che preannuncia per i due fratelli registi una brillante carriera e segna un altro punto in favore di Robert Pattinson, che ancora una volta dimostra di avere molto più di un faccino da vampiretto tormentato.
Due particolari note di merito vanno anche a Jennifer Jeson Leigh che, nei pochi minuti di apparizione, ruba la scena senza il minimo sforzo e alla splendida canzone finale, cantata da un Iggy Pop posseduto dagli spiriti di Leonard Cohen e Lou Reed, il cui video musicale, diretto dai Safdie stessi e interpretato dai protagonisti del film, sembra essere un prequel della pellicola.

 

 

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