Regia di Ben Safdie, Joshua Safdie vedi scheda film
Un "tutto in una notte" tra rapine maldestre e scambi di persona, ironia e un pizzico di pulp. Un thriller scanzonato che funziona solo "a scatti", guardando forse al cinema nervoso di Landis, ma ben lontano dallo stile inimitabile e senza freni del maestro.
CANNES 70 - CONCORSO
Un titolo scanzonato ed ironico come questo, pare preannunciare allo spettatore l'invito ad affrontare la concitata vicenda nel corso di una lunga notte, con un atteggiamento scanzonato e possibilista: perché tutto o molto, può succedere in quella stramaledetta nottataccia di vicende sconclusionate ispirate ad errori ingenui e clamorosi.
Tutto ha inizio quando Connie irrompe a prelevare il disadattato fratello Nick, afflitto da un certo disagio caratteriale, presso un consultorio psichiatrico, per condurlo, quasi a forza, assieme a lui a rapinare una banca.
Una missione che pare svolgersi con una certa scioltezza, senza colpi di scena, nella più pianificata distensione: ma l'ingenuità dei due rapinatori mascherati già sappiamo che arrechera' guai a non finire ad entrambi.
Infatti la rapina si rivelerà un fallimento clamoroso.
Nick viene arrestato, rinchiuso in gabbia e malmenato a sangue, tanto da essere poi condotto in ospedale in stato di stretta vigilanza.
Connie, disperato, fa di tutto per trovare i 10 mila dollari necessari per pagare la cauzione utile per liberarlo, anche coinvolgendo una sua più matura spasimante (interpretata con la solita verve nervosa dalla fantastica Jennifer Jason Leigh).
Ma poi Connie decide di passare all'azione, prelevando direttamente lui il fratello dall'ospedale. E qui i pasticci si susseguono alla grande.
Peccato infatti che nel suo agire, il ragazzo sbagli persona, e che se ne accorga quando è troppo tardi, in un susseguirsi concitato di passi falsi a volte esilaranti, a volte sconcertanti.
Un "tutto in una notte" senza tregua, questa nuova avventura cinematografica - niente più che simpatica e dal discreto ritmo - dei Safdie bros. già conosciuti a Venezia col precedente Heaven knows what.
Un duo familiare in cui Ben si presta anche ad interpretare (piuttosto bene) il disadattato e sfortunato fratello Nick.
Connie è reso con dinamica e stralunata partecipazione da un impegnato e versatile Robert Pattinson, che cambia pelle e colore di capelli (ben 3 tonalità dal castano al biondo platino, passando per il rosso fuoco....capirete perché guardando il film) nella sua rutilante fuga dagli esiti disastrosi ed in parte deliranti.
Funziona a scatti, il thriller dei fratelli Safdie - completamente fuori posto qui al Concorso, a dire il vero -impegnati a destreggiarsi in in thriller molto parlato che guarda, a mio avviso, al cinema brillante e assieme pulp di Landis senza riuscire davvero ad eguagliare i ritmi e tempi perfetti tra battuta ed azione tipici del maestro qui citato e probabilmente davvero scelto come modello.
Però il film si lascia simpaticamente ed ironicamente guardare lungo tutta la sua ironica svolta noir verso l'abisso, che finisce per punire e ricacciare tra la feccia chi si sentiva orgogliosamente superiore o po' scaltro, e chi invece era già vittima inerte di iniziative altrui, incapace di decidere la propria sorte inevitabilmente rivolta verso l'abisso.
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