Trama
1944. La Francia è sotto l'Occupazione tedesca e lo scrittore Robert Antelme, figura di spicco della Resistenza, viene arrestato e spedito a Buchenwald. Ciò rappresenta l'inizio di un'attesa insopportabile per sua moglie, Marguerite Duras, un'agonia lenta e silenziosa nel mezzo del caos della liberazione di Parigi.
Approfondimento
LA DOULEUR: LA PRESENZA DELL'ASSENZA PER MARGUERITE DURAS
Diretto da Emmanuel Finkiel e sceneggiato dallo stesso, La douleur racconta una complessa storia di amore, perdita e perseveranza, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale. La vicenda si svolge nella Francia occupata dai nazisti nel 1944 quando Marguerite, giovane scrittrice, è un membro attivo della Resistenza al fianco del marito Robert Antelme e una banda di compagni sovversivi. Quando Antelme viene deportato a Dachau dalla Gestapo, Marguerite fa amicizia con Rabier, un collaboratore nazista francese, con la speranza si sapere dove si trova suo marito. Man mano che passano i mesi senza alcuna notizia, Marguerite si ritroverà a dover fare i conti con qualcosa che nemmeno immaginava.
Con la direzione della fotografia di Alexis Kavyrchine, le scenografie di Pascal Le Guellec e i costumi di Sergio Ballo e Anaïs Romand, La douleur è l'adattamento di Il dolore, romanzo semibiografico della scrittrice Marguerite Duras. La scelta di farne una trasposizione cinematografica viene così spiegata dal regista: "Mi è stato suggerito di lavorare a un adattamento del romanzo dall'attrice Elsa Zylberstein e dal produttore David Gauquié. Sono stati loro a invitarmi a realizzarne una sceneggiatura. Di mio, avevo letto Il dolore a 19 anni e, come tante altre persone, l'ho trovato travolgente e appassionante. Ha qualcosa in comune con la mia storia personale. Racconta di una donna che aspettava il ritorno del marito dai campi di concentramento. Tutti fanno ritorno alle loro abitazioni ma non lui...
La protagonista mi ricorda mio padre, che sembrava sempre in attesa del ritorno di qualcuno tra i suoi genitori e il fratello, che il destino aveva portato ad Auschwitz. Per tutti coloro che non hanno mai avuto indietro un corpo da piangere, l'assenza dei propri cari ha fatto sempre sperare in qualcosa. In molti casi, la stessa assenza è divenuta presenza: non si tratta di un pensiero astratto ma qualcosa di molto concreto, che ho potuto osservare in prima persona. La presenza dell'assenza, secondo me, è quello di cui parla anche Il dolore.
Approcciarsi al romanzo non è stato semplice. Marguerite Duras ha affermato di non aver lavorato molto sul testo, di averlo scritto quasi di getto in un momento di cui non ricordava più nulla e di non aver trovato il coraggio di rimettervi mano quando lo ha ritrovato. Credo che in realtà non sia vero. Rileggendolo e lavorandoci sopra, mi sono reso conto che è ben scritto, lucido e costruito. Conoscendo quale sia stata la vera natura della sua relazione con Robert Antelme, diventa difficile credere che non sia stato oggetto di revisione in un secondo momento, quando il suo dolore è diventato più complesso e intenso. Ho amato l'equilibrio che è comunque riuscita a creare tra la finzione e la realtà biografica".
Il cast
A dirigere La douleur è il regista, attore e sceneggiatore Emmanuel Finkiel. Nato in Francia nel 1961, Finkiel ha cominciato la sua carriera nel mondo del cinema nel 1979 come assistente alla regia al fianco di nomi come Jean-Luc Godard, Krzysztof Kieslowski e Bernard Tavernier. Il suo debutto dietro la macchina da… Vedi tutto
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Commenti (4) vedi tutti
Da Resnais a Finkiel
leggi la recensione completa di darkglobeFilm adatto per i "giorni della memoria",non mi ha entusiasmato per la sua lentezza e troppo verboso....di stampo letterario (non poteva essere altrimenti).Comunque visto il tema........
commento di ezioLa regia di Finkiel non sempre convincente, ma nell'insieme non priva di efficacia, riesce nell'audace scommessa di mantenere la grandezza e la poesia del romanzo, senza venir meno all'imperativo categorico del cinema: raccontare per immagini
leggi la recensione completa di laulillail dolore si può vedere e si può toccare grazie a film come LA DOULEUR , a registi che ci credono fermamente e attori che si danno completamente, trattenedosi ma non lesinando in talento ed emozioni, con un trasporto tale, difficile da vedere.
leggi la recensione completa di zombi