Regia di Stella Meghie vedi scheda film
Visto in lingua originale con sottotitoli.
Neo-diciottenne mulatta senza padre e fratello (morti in un incidente), per una grave forma di SCID costretta a vivere sempre nel grande e asettico appartamento-campana di vetro concepito dalla madre vedova iper-protettiva, “conosce da lontano” il nuovo vicino di casa, un ragazzo che veste sempre di nero e del quale s’innamora a prima vista. Ma come potrebbero mai frequentarsi, se lei non può letteralmente uscire di casa?
Ecco le premesse da cui si dipana un rischioso teen-drama sentimentale – visto il quadro clinico infermo forse più adatto al teatro (o a una tarda telenovela) – che funziona proprio nelle scene da camera (il soggiorno con vista in giardino), dove si svolgono le tappe di quest’approccio/processo di attrazione – rappresentato anche con IM e in “realtà virtuale” – interpretabile come piccolo studio su prossemica e cinesica. Il montaggio ha il merito di tagliare quasi sempre prima che l’azione scada nel patetico.
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