Regia di Rebekah Fortune vedi scheda film
Il film tratta il tema non facile della transessualità in un pre-adolescente con delicatezza e rispetto, tuttavia ho trovato che la sceneggiatura presenti diversi limiti: la figura di Charlie non risulta pienamente credibile e, soprattutto nella prima parte, lo narrazione mi è parsa poco coesa, con troppi bruschi salti narrativi.
LOVERS FILM FESTIVAL – TORINO LGBTQI VISIONS 2017
Il film è la storia di Charlie, tredicenne apparente promessa del calcio giovanile attenzionata dai selezionatori del Manchester City per l'orgoglio del papà, che aveva dovuto appendere gli scarpini al chiodo per una vita da operaio e padre di famiglia. Nonostante l'euforia paterna, Charlie è tormentato ed indeciso se accettare o meno l'offerta dell'importante squadra e scopriamo che dietro questa incertezza si cela il disorientamento riguardo la sua identità di genere: il ragazzo trova il suo vero sè vestendosi di nascosto con abiti femminili ed indossando i trucchi della sorella. In seguito alla scoperta da parte dei genitori, la famiglia sarà costretta ad intraprendere con Charlie il difficile percorso verso l'acquisizione della consapevolezza del suo genere, fatto di sedute psicologiche, assunzioni di farmaci che bloccano la pubertà ed infine l'esposizione al mondo esterno, con l'iscrizione alla locale squadra di calcio femminile e l'affermazione della sua nuova identità anche a scuola, dovendo così affrontare le prevedibili reazioni negative di chi non è pronto a comprendere, ancor prima che ad accettare, la transessualità. Le difficoltà a livello sociale si intrecciano ed alimentano la crisi che che rischia di mandare in pezzi l'unità della famiglia, dato che il padre ha grandissime difficoltà superare la “perdita” del figlio maschio, mentre la madre e la sorella sono fin da subito disposte a lottare per proteggere Charlie dai pregiudizi.
La regista Rebekah Fortune tratta il tema non facile della transessualità in un pre-adolescente con delicatezza e rispetto, tuttavia ho trovato che la sceneggiatura presenti diversi limiti: la figura di Charlie non risulta pienamente credibile e, soprattutto nella prima parte, lo narrazione mi è parsa poco coesa, con troppi bruschi salti narrativi. In generale il film, pur apprezzabile per la sensibilità dell'approccio, lascia un senso di incompiuto, di premessa non pienamente realizzata.
Non male gli attori, sia Harry Gilby nel ruolo di Charlie sia Scott Williams e Patricia Potter in quelli dei genitori, con quest'ultima presente in sala al Lovers Film Festival di Torino per presentare la pellicola.
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