CINEMA OLTRECONFINE
"-... E poi sei tornato da innocente... Crudele come sanno essere le vittime. -lo vedi è meglio così : non dovrai più sopportarmi. Sei libera adesso! -Già. Ma in questo sono come te: io non so gestirla la libertà".
Le storie che un genitore racconta ai bambini nel momento che precede il riposo notturno, sono quelle che alimentano l'immaginazione, i sogni e pertanto quelle che necessitano di un eroe in cui identificarsi prima di abbandonarsi al torpore del sonno.
Per il piccolo figlio della poliziotta Yvonne - vedova di un altro poliziotto, uomo d'azione riconosciuto come un eroe ed in procinto di essere ricordato con l'apposizione di una statua in suo onore nel centro cittadino della Costa Azzurra in cui la coppia viveva e lavorava - le storie della buonanotte si colorano delle gesta eroiche di un padre che il bimbo ha putroppo potuto conoscere solo superficialmente.
Ma quando Yvonne scopre che non tutto oro è quel che luccica, ovvero che suo marito altri non era se non un rappresentante della legge corrotto e colluso, reo di aver fatto incarcerare altresì un innocente per oltre otto anni per fatti a lui attribuibili, ecco che la donna, distrutta ma anche indignata, si mette sulle tracce dell'uomo per cercare di sdebitarsi del torto subito a causa di suo marito.
Tra una sere di gaffes alla "Ridolini" e un intrigo comico-giallo spassoso, tra flash-back improbabili in stile poliziottesco che raccontano, gonfie di ironia, le gesta sognate di un padre e marito-eroe ma anche principe della disonestà, si dipana una storia folle e scoppiettante che il bravo Pierre Salvatori padroneggia con grande verve e senso del ritmo. Ne scaturisce una commedia gialla e sentimentale spassosissima, complicata e concitata in cui gli amori si inseguono spesso vanamente, ancor più spesso ostacolati dalla malasorte o dalla impossibilità di esprimersi per quel che sono.
Peccato per quell'insulso titolo italiano che storpia immeritatamente quel semplice "En liberté" della versione originale.
Alla riuscita della bella commedia, osannata giustamente dai spesso severissimi ed intransigenti Cahiers du Cinema, contribuiscono molto gli straordinari interpreti: Adèle Haenel, occhio ceruleo perennemente spalancato, bellissima e comica nella sua serietà ed indignazione di fondo che la inducono a lanciarsi verso avventure al di sopra delle sue (limitate) capacità di agente; Pio Marmai, uomo onesto che si rifugia nella delinquenza per ricercare la giustizia che gli è stata sempre negata; Damien Bonnard, splendido nella parte dell'agente incompreso ed innamorato che conosceva le malefatte del suo collega defunto; Vincent Elbaz, esilarante nei panni del poliziotto corrotto ma anche ideale paladino di una legge tutta a suo piacimento; infine Audrey Tautou, dolcissima compagna dell'onesto incarcerato, disarmante nella sua scomoda onesta e sincerità di fondo
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